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VENEZIA - Nessun rinvio dell’esame della riforma dell’autonomia differenziata, proposta dal ministro leghista Roberto Calderoli e approvata dalla commissione Affari costituzionali del Senato: il testo approderà in aula martedì prossimo 16 gennaio, come previsto. Così ha deciso l’aula di Palazzo Madama bocciando la richiesta delle opposizioni di dare la precedenza al disegno di legge costituzionale sullo stesso tema richiesto da 100mila firme di cittadini e rimasto finora in standby. A favore dell’inversione dei tempi fra i due provvedimenti si sono detti Pd, M5s, Avs. Contrarie le forze di maggioranza. Il voto è stato espresso per alzata di mano e poi confermato da quello elettronico.
I FAVOREVOLI
Scontate le polemiche. «Come Lega - ha detto il capogruppo del Carroccio, Massimiliano Romeo - respingiamo la proposta di invertire i punti in calendario, riteniamo giusto dare precedenza all’attuazione della Costituzione con l’applicazione dell’autonomia, piuttosto che alla modifica della Carta, che casualmente arriva in aula proprio ora. L’iter del ddl Calderoli è stato ampiamente approfondito in questi mesi dalla commissione, al contrario del ddl costituzionale che viene calendarizzato d’ufficio». «Fallito l’inutile tentativo di ostruzionismo al Senato sull’autonomia targato M5s-Pd - ha esultato il segretario della Liga Veneta Alberto Stefani -.
I CONTRARI
Di tutt’altro avviso il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia: «Viene a galla quello che da tempo abbiamo denunciato: lo scambio tra Lega e Fdi sull’autonomia differenziata e premierato. In barba ai regolamenti, imponendo la forza dei numeri, invece di discutere prima la proposta di riforma costituzionale di iniziativa popolare, la maggioranza impone al Senato di procedere a tappe forzate sull’autonomia differenziata». Il presidente del gruppo Misto, Peppe de Cristofaro: «È evidente che c’è uno scambio tra la riforma dell’autonomia differenziata cara alla Lega e quella del premierato cara a Fratelli d’Italia, ma questo scambio non si può fare sulla pelle dei cittadini e nemmeno sulla pelle del Parlamento».
L’INTERVENTO
Nel pomeriggio, al question time alla Camera, il ministro Calderoli è poi intervenuto sul tema dei Livelli essenziali delle prestazioni. «Solo dopo l’individuazione dei diritti civili e sociali e dei relativi Lep - ha detto - è possibile procedere alla determinazione dei connessi costi e fabbisogni standard. Dunque, solo al termine di questo percorso potrà essere definito in dettaglio il quadro finanziario complessivo nelle materie suscettibili di autonomia differenziata e potrà emergere l’eventuale necessità di prevedere risorse aggiuntive al fine di garantire l’effettività dei Lep su tutto il territorio nazionale». «Quindi l’autonomia differenziata rimarrà di fatto lettera morta», ha commentato Davide Faraone, di Italia Viva.
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