Autonomia differenziata e il rischio slittamento. Zaia: «Finiamola con l'idea della "Banda Bassotti", non affamerà nessuno»

Autonomia differenziata
L'autonomia differenziata infiamma ancora gli animi, in particolare in Veneto, dove il tema è in primo piano, soprattutto da quel referendum del 22 ottobre 2017, quando...

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L'autonomia differenziata infiamma ancora gli animi, in particolare in Veneto, dove il tema è in primo piano, soprattutto da quel referendum del 22 ottobre 2017, quando due milioni e 273mila cittadini veneti si espressero a favore di questa riforma. Di anni ne sono passati sette e il cambiamento, quello che il presidente della Regione Luca Zaia ha sempre chiamato «un nuovo rinascimento» non è ancora arrivato, ma molti passaggi sono stati portati a termine e il traguardo sembra in vista, tuttavia le polemiche restano all'ordine del giorno, fra chi la sostiene con fermezza e chi afferma che spaccherà il Paese. E l'ultimo intervento riguarda una presunta "frenata" di Forza Italia sul ddl Calderoli, a commentare la vicenda è stato proprio in mattinata il governatore veneto Zaia: «Siamo nell'alveo della legalità e non è un progetto sovversivo. Finiamola con l'idea della "Banda Bassotti" che nottetempo fa la legge che affamerà qualcuno»

Il nodo sarebbe questo: il prossimo 29 aprile per i promotori dell'autonomia differenziata è una giornata importantissima, si tratta infatti del giorno che darà il via al processo per arrivare al voto finale alla Camera sul disegno di legge Calderoli. Il conto alla rovescia, soprattutto per i leghisti, è dunque cominciato, ma qualcosa potrebbe rallentare questo iter. Si mormora infatti di un emendamento di Forza Italia che farebbe slittare a dopo le elezioni Europee l'approvazione.

Come detto, non è un mistero che Luca Zaia sia uno dei paladini di questa riforma, tanto che ha proseguito: «Noi andiamo avanti per la nostra strada. Penso che l'autonomia faccia bene da Campione d'Italia a Canicattì, è l'applicazione dei dettami dei padri costituenti. È una scelta di modernità e responsabilità, e credo ci siano ancora spazi alla Camera per discutere e fare proposte».

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Il Gazzettino