Ancora una volta lo schema si ripete. A meno di tre giorni dal nuovo vertice sull'autonomia differenziata convocato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per...
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L'intenzione della Lega sembrerebbe quella di mandare in parlamento le pre-intese sulle quali deputati e senatori potrebbero intervenire. Ma non è detto che tutti gli emendamenti parlamentari poi vengano assorbiti dai testi finali. La reazione del presidente del Veneto Luca Zaia alle parole degli esponenti grillini non si è fatta attendere a lungo. «L'autonomia», ha detto il governatore, «sta alla Lega come il Reddito di cittadinanza sta ai Cinque Stelle». Comunque sia, Zaia, mentre Attilio Fontana si è detto «indignato per le parole della Lezzi», si è detto certo che il Carroccio riuscirà a portare a casa lo spacca-Italia. Prima o poi, ha detto, ci sarà la «fumata bianca», come c'è stata sulle Olimpiadi a Milano e sul riconoscimento dell'Unesco delle Colline del prosecco.
I PEZZI MANCANTI
In realtà tanto ottimismo, almeno per ora, non è confortato dai fatti. Il ministro Lezzi ha auspicato che venerdì arrivi sul tavolo del confronto l'articolo 5 delle intese, quello che riguarda l'assegnazione delle risorse finanziarie legate alle intese, nella versione concordata durante le riunioni congiunte con la Lega che si sono tenute al ministero dell'Economia. In quelle riunioni gli esponenti del Movimento Cinque Stelle sostengono di aver raggiunto un accordo con il Carroccio per destinare il gettito extra delle imposte trattenute sul territorio per finanziare le funzioni trasferite dallo Stato, a partire dall'istruzione, ad un fondo di perequazione il cui scopo sarebbe quello di finanziare i livelli essenziali di prestazione nelle Regioni che hanno capacità fiscali minori rispetto a Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.
La Lega avrebbe disconosciuto questo accordo per la forte opposizione arrivata dai due governatori delle Regioni del Nord, Zaia e Attilio Fontana. L'altro nodo che sembra lontano dall'essere sciolto, riguarda le cosiddette gabbie salariali per gli insegnanti e il personale della scuola. Veneto e Lombardia vorrebbero avere la possibilità di pagare di più i propri professori attraverso dei trattamenti integrativi. Un meccanismo che la settimana scorsa ha fatto saltare il tavolo di trattativa per la ferma opposizione del Movimento Cinque Stelle.
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Il Gazzettino