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PORDENONE - Una cattiva abitudine che può diventare un pericolo. E costare anche molto caro. Sono una quindicina, secondo i rilievi, le auto che ogni sabato attraversano l'area adibita a mercato nell'ultimo tratto di via Mazzini, al confine con piazzetta Cavour. Spesso si tratta di residenti che hanno la propria abitazione lungo i due corsi e che nonostante il divieto di impiegare la strada popolata dalle bancarelle transitano lo stesso, mettendo a rischio se stessi ma soprattutto i clienti del mercato. Una situazione nota al comando di polizia locale che nel prossimo periodo sarà messa sotto la lente. Se fino ad oggi, infatti, gli agenti hanno quasi sempre chiuso un occhio, ora la situazione cambierà. In parallelo, però, è allo studio una soluzione che permetta ai residenti stessi di poter raggiungere le rispettive abitazioni in sicurezza anche durante la giornata più affollata del mercato settimanale, cioè il sabato. Al lavoro ci sono il Comune e la polizia locale.
COSA SUCCEDE
La situazione era ben chiara anche sabato mattina.
LA "RIFORMA"
Il Comune, però, dopo le lamentele dei residenti emerse durante gli incontri organizzati per illustrare la zona a traffico limitato che scatterà dall'estate, sta pensando anche ad una soluzione per far coesistere il mercato e il transito dei residenti. Tanti pordenonesi del centro, infatti, lamentano il fatto di sentirsi reclusi soprattutto il sabato mattina, quando le bancarelle occupano via Mazzini, cioè la "porta" per poi raggiungere corso Vittorio Emanuele e corso Garibaldi. Creare delle corsie dedicate alle auto e transennate, separando così l'area di mercato dalle vetture, sembra però una soluzione difficile da trasferire concretamente sul campo. Troppo alto il rischio di incidenti. L'unica via percorribile sembrerebbe quella che porta allo spostamento delle poche bancarelle presenti in quel tratto di via Mazzini. La trattativa con gli ambulanti, però, non sarebbe affatto semplice. Va considerata infatti un'altra concomitanza: quest'anno partiranno anche i lavori in viale Cossetti, con gli ambulanti già costretti ad emigrare altrove. Un puzzle difficile da risolvere.
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Il Gazzettino