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BELLUNO - Un altro fine settimana in bianco per la provincia di Belluno. I fiocchi hanno cominciato a scendere nella notte tra sabato e domenica, continuando per tutta la giornata di ieri. Per fortuna i passi dolomiti sono rimasti aperti e la neve ha creato pochi disagi come domenica scorsa (anzi, ne è caduta addirittura meno). Hanno creato problemi, invece, gli automobilisti che hanno avuto l'audacia di salire nella parte alta della provincia sprovvisti di gomme da neve o di catene. «Bisogna mettere controlli all'inizio delle valli ha spiegato il sindaco di Zoldo, Camillo De Pellegrin, per vedere chi ha o meno le macchine idonee a salire. Se non ce l'hai torni a casa».
I SOCCORSI
L'inevitabile conseguenza di questi viaggi improvvisati in montagna sono naturalmente le code, il blocco della viabilità e i numerosi interventi dei vigili del fuoco (che nella maggior parte dei casi potrebbero essere evitati). Soltanto ieri mattina sono stati fatti dieci recuperi di auto in panne tra Selva, Pieve, Santo Stefano di Cadore. Sul Passo San Pellegrino è dovuto intervenire Veneto Strade per soccorrere alcuni automobilisti e aiutarli a ripartire.
IL CASO
A segnalare il problema, con tanto di foto, anche il sindaco di Zoldo. «Ogni anno la stessa storia ha scritto su facebook gomme da neve e catene a bordo da montare magari un attimo prima di bloccare la viabilità». Il disagio si è verificato sulla strada provinciale 251 tra Dont e Fusine. «La situazione da noi è tranquilla ha raccontato ieri pomeriggio al telefono avrà fatto 10 centimetri di neve. Però le persone vengono con mezzi non adatti. Per non parlare di quelli che decidono di mettere le catene in punti in cui è sconsigliato metterle. Questo porta a code, blocco viabilità e a gente arrabbiata che mi chiama. Bisogna fermarli prima che arrivino quassù». Le precipitazioni nevose hanno bloccato anche alcuni eventi. È stato annullato per esempio quello al castello di Zumelle (Borgo Valbelluna) per maltempo e strade impraticabili.
IL BOLLETTINO
Ma quanta neve è caduta nel Bellunese? A dire il vero, non tantissima, ma in alcune località si è sommata a quella precedente arrivando quasi a un metro. Di seguito la neve al suolo (dato aggiornato alle 8 del mattino): Padola (12 centimetri), Passo Falzarego (7 per un totale di mezzo metro di neve), Pecol di Zoldo (5), Arabba (10), Falcade (4), Faverghera (5), Cortina (7), Frassenè (5), Pieve di Cadore (3), Pian Cansiglio (2) Auronzo (7), Pranolz-Melere (2), Agordo (1). Oggi non sono previste precipitazioni ma le temperature minime saranno in calo. Su Prealpi: a 1500 metri minima -5 gradi centigradi, massima -3; a 2000 metri, minima -8, massima -5. Su Dolomiti: a 2000 metri, minima -9 gradi centigradi, massima -7; a 3000 metri minima -15, massima -13. Ma c'è un altro importante fattore da tenere sotto controllo. Se i quantitativi di neve fresca previsti da Arpav saranno confermati, il pericolo di valanghe sulle Dolomiti aumenterà a 3 (quindi marcato) per la possibilità di distacchi di valanghe lungo molti pendii ripidi. Saranno possibili distacchi anche di fondo nelle zone più in ombra per la presenza di strati deboli basali e distacchi provocati da debole sovraccarico (singolo sciatore, escursionista con racchette da neve). Questo significa che l'escursione in alcune zone, per quanto bella, va rimandata.
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