Due auto a fuoco nella notte: trovate tracce di solvente

Due auto a fuoco nella notte: trovate tracce di solvente
FOLLINA - Rogo nella notte tra sabato e domenica a Follina, lungo la circonvallazione che da Pieve di Soligo giunge fino al centro del paese. Sono andate completamente distrutte...

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FOLLINA - Rogo nella notte tra sabato e domenica a Follina, lungo la circonvallazione che da Pieve di Soligo giunge fino al centro del paese. Sono andate completamente distrutte due auto appartenenti all'ex camicificio Morgan. E l'incendio è risultato essere doloso. I vigili del fuoco, prontamente intervenuti nel piazzale dell'azienda, hanno rinvenuto tracce di solvente, un accelerante che ha permesso al rogo di divampare e di distruggere completamente le due autovetture. E hanno lavorato a lungo per spegnere l'incendio, evitando che si propagasse all'adiacente struttura.

 

I SOSPETTI
I carabinieri, che indagano sul fatto, lasciano aperte tutte le piste. Resta il fatto che quell'incendio ha il sapore del giallo. Innanzitutto perchè le due auto bruciate sono vecchie. Sono andate distrutte completamente dalle fiamme una Opel Tigra e una Alfa Romeo 156. Lì vicino c'erano anche un'altra vettura e un furgoncino che, però, sono stati risparmiati dall'incendio. E poi perchè l'ex camicificio è chiuso ormai da un paio di anni, da quando è venuto a mancare l'anziano titolare.

La domanda alla quale dovranno rispondere gli investigatori dell'Arma, aiutati dalle telecamere presenti in zona, è se si sia trattato di una bravata di qualche giovane che non sapeva come meglio trascorrere il sabato sera. Oppure se c'è un atto intimidatorio, magari legato alla cessazione dell'attività imprenditoriale, dietro quelle fiamme dolose che hanno svegliato il paese nel cuore della notte. Il fatto che la ditta sia chiusa da un paio di anni non sembra, però, deporre a favore dell'atto intimidatorio. Potrebbe trattarsi di una bravata, di giovinastri appunto. Ma l'indagine è soltanto all'inizio e potrebbe riservare delle sorprese.

IL PRIMO CITTADINO

Il sindaco Mario Collet è stato informato dell'incendio che ha turbato il sonno ai suoi concittadini. Attacca, subito: «È presto per cercare di dire qualcosa di definitivo. Ci sono dubbi e domande ai quali le forze dell'ordine daranno risposta». Poi, aggiunge: «Posso dire soltanto che l'attività è chiusa da tempo. Qui, a Follina, c'era lo spaccio della camiceria che, invece, ha sede a Miane. Lo spaccio occupava uno storico fabbricato che è tutt'ora in disuso». Collet mette le mani avanti, perché non vuole fare alcuna ipotesi. Dice soltanto: «Se fosse stato un atto intimidatorio non credo che avrebbero dato alle fiamme due vecchie auto». L'opinione del sindaco sembra essere condivisa da chi, a Follina, ci vive. Nel centro del paese ieri non si parlava d'altro. E in tanti facevano notare che il fabbricato vuoto rappresenta comunque un bene di notevole valore. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino