Vetri delle auto in parcheggio distrutti, brutta sorpresa per gli autisti di Busitalia al rientro dal turno di lavoro

Venerdì sera sono stati presi di mira i veicoli degli autisti, lasciati in sosta nell'area riservata in via Goldoni

Vetri delle auto in parcheggio distrutti, brutta sorpresa per gli autisti di Busitalia al rientro dal turno di lavoro
PADOVA - Finestrini e lunotti infranti, cassetti del cruscotto aperti e quanto custodito all'interno delle autovetture gettato ovunque: la lista dei danni ammonta a centinaia...

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PADOVA - Finestrini e lunotti infranti, cassetti del cruscotto aperti e quanto custodito all'interno delle autovetture gettato ovunque: la lista dei danni ammonta a centinaia di euro. Questa la scena che si è presentata, venerdì sera, ad alcuni autisti di Busitalia che al termine del turno di lavoro intorno alle 20,30 sono entrati nel parcheggio adiacente all'azienda, su via Goldoni, per ritirare le loro auto e tornare a casa.


Una volta constatati gli ingenti danni, i proprietari hanno documentato l'accaduto e inserito nelle chat dei colleghi le foto dei veicoli danneggiati lanciando l'allarme. Un gesto che ha scatenato una ridda di commenti e proteste anche perché non si tratta del primo episodio di danneggiamento delle autovetture posteggiate anche se, fino ad ora, si è sempre trattato di qualche ammaccatura alla carrozzeria.


LA RICHIESTA
I danneggiamenti sono stati perpetrati dopo le 20 in quanto alcuni autisti hanno affermato che, andando a prendere le loro auto poco prima di quell'ora, tutto appariva tranquillo. Il parcheggio, al quale si accede da un passo carraio provvisto di sbarra, in parte è riservato ai dipendenti dell'azienda di trasporto pubblico che paga regolare affitto: questo ha scatenato vibranti proteste in quanto non è dotato di alcun tipo di sorveglianza. Da tempo, i rappresentanti dei sindacati chiedono che almeno siano installate delle telecamere per maggiore sicurezza, in particolare dopo che al cancelletto pedonale sempre su via Goldoni, è stato aggiunto un secondo ingresso pedonale su via Ricci.
Passaggi che permettono a chiunque di poter entrare indisturbato in particolare col favore del buio. Dopo che si è saputo dell'accaduto, i dipendenti hanno dato sfogo alla rabbia sottolineando come il park riservato sia utilizzato dai dipendenti proprio per evitare multe. Tra i commenti legati al danneggiamento, non mancano le critiche sugli stipendi inadeguati ed ora il conseguente esborso per le riparazioni. Non sono mancate le ipotesi sulla natura dell'incursione: dal tentativo di furto (anche se nessuno ormai lascia oggetti di valore all'interno delle vetture), al puro atto di vandalismo che, più di qualcuno ha interpretato come ritorsione.

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LE CRITICHE
I dipendenti riferiscono infatti che, in particolare sabato sera e nei festivi, il parcheggio diventa un campo da gioco di cricket. Proprio domenica scorsa è avvenuto un acceso battibecco tra i giocatori e i dipendenti che ritiravano le loro auto. Le palline del gioco, come hanno sottolineato i proprietari dei veicoli, sono rigide e pesanti e spesso finiscono sulle auto provocando vistose ammaccature.
«E' una situazione che si protrae da tempo, abbiamo presentato segnalazioni sia alla Polizia di Stato che a quella locale ma nulla è cambiato - ha spiegato Davide Parpaiola Adl Cobas - il parcheggio di via Goldoni è in parte riservato ai dipendenti, che dovrebbero poter lasciare la loro auto in tranquillità, invece succedono episodi spiacevoli e ora i proprietari devono anche sobbarcarsi la spesa per sostituire vetri e lunotti. Il parcheggio è totalmente incustodito, serve una vigilanza, se non è possibile avere una persona, come ad esempio nel parcheggio di via Sarpi, chiediamo da tanto che vengano installate delle telecamere».


Una posizione sostenuta anche da altri sindacati. Fra i dipendenti serpeggia anche un'altra ipotesi. Temono che si possa trattare di un atto di ritorsione per l'inasprimento delle politica sulle sanzioni contro chi viaggia senza biglietto. Più di qualcuno infatti, alla biglietteria della Stazione, ha assistito a vivaci rimostranze per le multe comminate e, alzando la voce, ha profferito minacce verso l'azienda e gli stessi dipendenti affermando di conoscere bene dove si trova la sede di Busitalia e anche i dintorni.

 

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Il Gazzettino