«L'auto è mia», ma ci sono lacune Quel giorno spari contro una casa

«L'auto è mia», ma ci sono lacune Quel giorno spari contro una casa
SEDICO/MESTRE -  Si complica sempre di più il mistero degli spari che in pieno giorno hanno distrutto il lunotto posteriore di un'auto parcheggiata, tra La Stanga...

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SEDICO/MESTRE -  Si complica sempre di più il mistero degli spari che in pieno giorno hanno distrutto il lunotto posteriore di un'auto parcheggiata, tra La Stanga e Candaten, in comune di Sedico. Sì perché quello stesso giorno, giovedì, altri due proiettili hanno colpito una casa, poco più avanti, a Orzes in comune di Belluno. È emerso ieri mattina quando il proprietario ha chiamato i carabinieri dicendo di aver rinvenuto due ogive (la parte del proiettile che esce dalla canna nelle immediate vicinanze del bersaglio colpito). Ma se il rebus si complica visto che ora gli spari sono 5, un primo capitolo della vicenda è stato chiarito: ieri il proprietario della Fiat Idea, Gabriele Balestra, che sembrava sparito, si è presentato a Mestre in commissariato




IL RITRATTO
Amante della montagna Balestra, elettricista 50enne disoccupato da alcuni anni, aveva deciso di trascorrere una notte al bivacco del rifugio Bianchet. «È uno bravo nel suo mestiere - raccontano i vicini di casa - ed è anche disponibile: in poco tempo ha riparato il cancello elettrico del condominio ed effettivamente ha fatto un ottimo lavoro». Una persona tranquilla, impensabile come bersaglio di qualche intimidazione (o vendetta). La sua versione, anche agli investigatori, è sembrata credibile, pur con qualche strana lacuna su cui i carabinieri stanno cercando di far luce. L'uomo ha raccontato di essere partito per il Bianchet intorno a mezzogiorno del 18 ottobre, lasciando l'auto in parcheggio, dove è stata trovata col lunotto in frantumi dai carabinieri. Trascorsa la notte in rifugio, al suo ritorno, poco dopo le 17 di giovedì 19 ottobre, non ha più trovato la sua Fiat Idea nel posto in cui l'aveva lasciata...

 
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Il Gazzettino