Ferma l’autobus in autostrada con 55 ragazzini e se ne va a Jesolo per la notte abbandonandoli al loro destino. Sembra incredibile ma è successo davvero la scorsa...
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DALLA SVIZZERA
I ragazzini, tutti tra i 10 e i 17 anni a parte uno di loro che da un paio di settimane è maggiorenne, era partito dalla Svizzera l’altra mattina. La méta del viaggio era Trieste, dove li attendeva qualche giorno di divertimento in un campeggio stretto fra lo splendido mare del golfo e l’altopiano carsico. Ma c’era un piccolo problema. L’autista, ligio alle disposizioni previste dal codice della strada, quando a mezzanotte ha visto la segnaletica verticale che lo invitava a entrare nell’area di rifornimento, non ci ha pensato neppure un attimo. Era trascorse 9 ore esatte da quando si era messo al volante e aveva quindi esaurito quelle contemplate dai regolamenti. Così il pullman ha fatto il suo ingresso all’Autogrill di Calstorta per quella che sembrava una semplice tappa intermedia.
LA SORPRESA
A quel punto invece, l’autista lungi dal dirigersi verso il Grill per un caffè, ha chiamato un taxi, consegnando le chiavi del pullman al ragazzino diventato maggiorenne a inizio mese. Si è poi diretto a Jesolo, facendo perdere le sue tracce tanto che le chiamate del ragazzino al cellulare sono andate tutte a vuoto. Ed è venuto a galla il confine, neppure troppo labile, tra la coscienziosità di non proseguire il viaggio in condizioni di affaticamento psicofisico e l’incoscienza di abbandonare più di 50 ragazzini a se stessi, di notte, in un’area di servizio autostradale tra le più trafficate.
IL PANICO
I 55 ragazzi, non sapendo come affrontare la notte e stremati dal viaggio, hanno deciso di piantare le tende da campeggio nel giardino della stazione di sosta. E così hanno trascorso tutta la notte e l’alba del giorno successivo. Verso le 9 del mattino sono stati gli agenti della Polizia autostradale di San Donà a soccorrerli, complici anche alcune segnalazioni di turisti in transito. Tranquillizzati, i ragazzi sono stati rifocillati in Autogrill. E il conducente? Gli agenti sono riusciti a mettersi in contatto con lui e l’hanno convinto a tornare a riprendersi la comitiva. L’uomo ha sfiorato la denuncia per abbandono di minore: solo il fatto che uno di loro fosse maggiorenne da poche settimane l’ha salvato, ma questo nulla toglie al vergognoso atteggiamento dell’uomo. Il gruppo è quindi ripartito per Trieste, tra l’incredulità dello stesso personale in servizio alla stazione di Calstorta. Per il gruppo di svizzeri sicuramente rimarrà il ricordo di questo viaggio. C’è da sperare che Trieste, con le sue acque, il suo clima, la sua bellezza, faccia ricordare anche qualcos’altro.
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Il Gazzettino