Autista del bus minacciato con un coltello da un 18enne: «Mi hai fatto perdere il pullman»

La fermata dell'autobus dove l'autista della Mom è stato minacciato con un coltello
TREVISO - «Sei partito troppo presto, mi hai fatto perdere il pullman!». E via di insulti, seguiti da alcuni schiaffi in viso, strattoni, per poi passare alle minacce...

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TREVISO - «Sei partito troppo presto, mi hai fatto perdere il pullman!». E via di insulti, seguiti da alcuni schiaffi in viso, strattoni, per poi passare alle minacce con un coltello a serramanico alla mano. Il tutto davanti agli attoniti passeggeri che poco dopo le 17 di giovedì si trovavano a bordo dell’autobus della linea 132 di Mom in servizio da Pieve di Soligo a Conegliano, in sosta alla fermata di piazza Vittorio Emanuele II nel pieno centro del paese.

Vittima dell’improvvisa e violenta aggressione è stato il conducente del mezzo pubblico, un  trevigiano dipendente della società di trasporti. Ad attaccarlo è invece stato un ragazzo di 18 anni, italiano anch’egli, residente a Sernaglia della Battaglia e con alcuni precedenti penali alle spalle. Subito dopo quell’episodio il giovane si era allontanato in tutta fretta, mentre i testimoni prestavano aiuto alla vittima e allertavano i soccorsi. Le loro descrizioni e racconti si sono però rivelati fondamentali, perché grazie a quelli e alle immagini della videosorveglianza l’aggressore è stato identificato lunedì e denunciato.


L’ATTACCO
Sono le 17.15 di giovedì quando l’autobus della linea 132, scendendo da Soligo, percorre via Schiratti. Subito dopo la rotatoria all’ingresso di Pieve il mezzo si arresta in prossimità della fermata a lato strada. Qualche secondo e, non essendoci altre persone in procinto di salire, l’autista chiude le porte e riparte verso piazza Vittorio Emanuele II. Qui si ferma di nuovo, è la fermata principale, il viavai è più intenso. Appena riapre la porta anteriore il 18enne sale le scalette di corsa e si avventa sul conducente. Lo copre di insulti perché, a suo dire, in via Schiratti era ripartito troppo presto, senza aspettarlo e dargli il tempo di salire. Il ragazzo aveva rincorso il mezzo per alcune centinaia di metri correndo, ma non per recuperare il ritardo e salire a bordo. Voleva vendicarsi e lo ha fatto picchiando ferocemente l’autista, che ha ricevuto alcuni schiaffi sul volto sotto la minaccia di un coltello a serramanico che il giovane ha estratto dalla tasca del giubbotto. Mentre i presenti gridano, si alzano per allontanarlo dalla vittima e chiamano il 112, l’aggressore torna sui suoi passi. Scende dal veicolo e fugge per le vie del paese, riuscendo inizialmente a far perdere le proprie tracce.
LE INDAGINI


Sul posto i carabinieri raccolgono le diverse dettagliate testimonianze sull’accaduto, mentre il malcapitato conducente avverte l’azienda. In loco viene mandato un sostituto. La corsa prosegue con diversi minuti di ritardo, ma arriva a destinazione, a Conegliano. Nel frattempo la vittima, pur non ferita in modo serio, viene accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale coneglianese per le medicazioni del caso e per certificare il pestaggio subito. Successivamente l’uomo è stato dimesso con una prognosi di tre giorni. Scattano intanto le ricerche, con la visione delle immagini registrate dalle diverse telecamere presenti nella piazza e lungo le vie limitrofe. Grazie alla descrizione dell’abbigliamento dell’aggressore i carabinieri riescono a individuarlo. Viene ripreso in diversi punti del paese e osservando quelle immagini in breve tempo lo riconoscono: è un giovane della zona e nonostante sia da poco maggiorenne è già noto per altri reati commessi in passato. Reati ai quali si è aggiunta lunedì un’altra macchia sulla fedina penale del 18enne. Il ragazzo infatti è stato denunciato a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, porto abusivo di arma, minacce nonché interruzione di pubblico servizio, avendo costretto a bloccare la corsa del mezzo pubblico. Il conducente è in fase di ripresa, ma Mobilità di Marca ha preferito non commentare l’accaduto, limitandosi a condannare fermamente l’aggressione.

 

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Il Gazzettino