Sono già stati trasferiti al Brennero quattro mezzi corrazzati Pandur delle Forze armate austriache, che potrebbero essere impiegati nelle operazioni di controllo...
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Sul fronte della Svizzera le cose non vanno meglio. Con l'aumento degli sbarchi, la Confederazione Elvetica si prepara ad una stretta del dispositivo di polizia lungo le frontiere: molti agenti dei corpi di polizia potrebbero intervenire a sostegno dei colleghi in Ticino, Grigioni, Vallese, al confine con Piemonte e Lombardia. Un pasticcio che di certo troverà un momento di confronto alla riunione informale dei ministri dell'Interno Ue di giovedì a Tallinn, dove anche la Commissione europea avrà modo di giocare il suo ruolo di mediatore. Sul tavolo europeo arriva anche la richiesta italiana di rivedere la missione Triton nel Mediterraneo, che finora prevede che i migranti soccorsi in mare vengano trasferiti verso i porti italiani. In sostanza, il Viminale punta - come già chiesto nei giorni scorsi da Minniti - a far sì che anche gli altri Paesi europei si facciano carico dei migranti soccorsi. Al vertice planerà soprattutto il piano d'azione varato da Bruxelles per alleviare la pressione migratoria sull'Italia, che oltre ad un endorsment per il Codice di condotta per le organizzazioni non governative - difese dalle agenzie delle Nazioni Unite Unhcr e Oim - a cui l'Italia lavorerà in modo congiunto con la Commissione europea, presenta una svolta verso la sponda sud del Mediterraneo, col Centro di coordinamento Sar in Libia operativo nel 2018.
In pratica, visto il muro dei Paesi europei che si affacciano sul Mare Nostrum, soprattutto di Francia e Spagna, a far sbarcare i migranti delle navi delle ong nei loro porti (anche nel timore di creare nuovi motivi di "pull factor") ora lo sguardo è rivolto a Libia e Tunisia. Si tratta di una misura »di medio termine« spiegano fonti diplomatiche che invitano però alla »cautela« vista la situazione di instabilità della Libia e di precarietà della Tunisia, ma l'idea è quella di far dichiarare ai due Paesi le loro aree di search and rescue (Sar), che attualmente sono presidiate dall'Italia. La conseguenza delle operazioni di salvataggio sarebbe il trasferimento dei migranti salvati nel Mediterraneo centrale sui loro territori. In altre parole starebbe passando la linea promossa da tempo da Kurz e dai falchi dei Paesi Visegrad con l'Ungheria in testa, ma che non dispiace neppure alla pragmatica Olanda, e forse nemmeno tanto alla Francia di Macron.
Un'idea su cui l'Unione potrebbe trovare più facilmente la sua unanimità.
Il Gazzettino