L'Austria apre i suoi consolati ai sudtirolesi di lingua tedesca e ladina. In caso di necessità all'estero, potranno rivolgersi a un consolato austriaco, anche se...
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Le direttive di Bruxelles prevedono che cittadini europei possano rivolgersi a un consolato di un altro Stato membro se in quel paese il loro Stato non ha una rappresentanza diplomatica. Il disegno di legge austriaco in materia consolare va però oltre: anche in presenza di una rappresentanza diplomatica del paese di origine - ecco l'eccezione prevista da Vienna - i sudtirolesi di lingua tedesca e ladina, come anche le vittime del regime nazista potranno appunto scegliere a quale consolato rivolgersi, quello italiano oppure quello austriaco. Potranno chiedere assistenza in caso di arresto, di grave incidente, malattia oppure morte, come anche le vittime di reati.
REAZIONI DAL FRIULI VG - «Il Governo austriaco sta compiendo un gesto azzardato nei confronti dei cittadini italiani di lingua tedesca e ladina. Abbiamo tutele avanzatissime per le nostre minoranze, che non hanno bisogno di tutori supplementari». Lo afferma la deputata del Pd Debora Serracchiani, reagendo all'iniziativa del Governo Kurz. Per l'ex governatrice «il passo del Governo austriaco getta un'ombra inquietante sulla sovranità che lo Stato italiano esercita in materia di cittadinanza, e in linea generale rischia di incrinare ai principi di sussidiarietà e leale collaborazione tra gli Stati membri che informano l'Unione europea». «Auspico che il premier Kurz eserciti un ruolo effettivamente moderatore - aggiunge la parlamentare dem - nei confronti delle parti più estreme della sua coalizione. I rapporti tra l'Italia e l'Austria sono ottimi anche per le ampie tutele che, a partire dall'accordo De Gasperi-Gruber, garantiscono le minoranze tedesche e ladine». «Il riaccendersi di istinti nazionalisti è da evitare - conclude - come uno dei peggiori mali dell'Europa» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino