Famiglie trevigiane: «Qui nell'Australia che brucia prigionieri di 138 fuochi»

Gli incendi stanno provocando da settimane morte e distruzione in tutta l’Australia
TREVISO - «Siamo circondati da 138 fuochi che si stanno avvicinando. Ci hanno imposto di rimanere chiusi in casa, per evitare di rimanere intossicati. Ma a breve potrebbero...

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TREVISO - «Siamo circondati da 138 fuochi che si stanno avvicinando. Ci hanno imposto di rimanere chiusi in casa, per evitare di rimanere intossicati. Ma a breve potrebbero farci evacuare, come già successo nei paesi vicini. La situazione è terribile». A parlare dall’Australia in fiamme ormai da settimane è Giorgio Paccagnan, originario di Postioma, medaglia d’oro della Camera di Commercio di Treviso e presidente della sezione di Melbourne dell’Associazione Internazionale Trevisani nel Mondo. Sono tantissime le famiglie trevigiane che stanno subendo sulla loro pelle le conseguenze dei roghi che stanno mettendo a rischio la vita di migliaia di persone e che stanno distruggendo il continente australiano. Ventisei le vittime accertate, duemila case distrutte e oltre 80mila chilometri quadrati di terreno divorati dalle fiamme è l’ultimo bilancio di un’emergenza senza precedenti che, nelle prossime ore, potrebbe ulteriormente aggravarsi a causa del caldo torrido in arrivo. «L’aria è pesantissima, e in molti sono rimasti intossicati - prosegue Paccagnan, trasferitosi in Australia da 50 anni con la moglie -. Solo quando piove la situazione migliora per qualche ora».

 

LA PAURA
A Camberra abita Loretta Fiorin, originaria di Ospedaletto e sorella dell’ex sindaco di Istrana Enzo Fiorin. «Il fuoco è a 15 chilometri da qui ma si sta avvicinando e l’aria è irrespirabile - spiega la donna, moglie di Ivano Rosin -. Capita ogni anno ma una situazione del genere non si era mai vista. La gola fa male e non si riesce a respirare se. Le autorità mettono a disposizione della maschere, perchè la polvere in atmosfera entra direttamente nei polmoni. Ci sentiamo in trappola, circondati dal fuoco da tutti i lati». Armando Pasquali, originario di Motta di Livenza, abita a Myrtleford, una cittadina immersa da boschi e castagneti. «Noi siamo a poche centinaia di metri dai roghi, il fumo è tossico - spiega al telefono -: io vivo nella periferia della città, nel Victoria, dove molte famiglie sono state evacuate, ma per fortuna negli ultimi giorni il vento ha girato. Qui ci sono tantissimi trevigiani, gli Zamperoni di San Zenone, i Cenedese di Nervesa. Siamo preoccupati: nei prossimi giorni ci saranno dai 43 ai 46 gradi di temperatura, non so cosa succederà».

L’ALLARME

Il 2019 è stato in Australia - rilevano gli esperti locali - l’anno più caldo e più secco mai registrato dal 1900 a oggi. Nell’ultimo anno le temperature medie sono state 1.5 gradi più alte rispetto alla media 1961-1990, le massime oltre 2 °C in più, ed è mancato oltre un terzo della pioggia che solitamente cade sul continente. Negli incendi propagatisi anche a causa dell’uomo (si parla di 180 arresti, di cui 40 minorenni), sono morti milioni di animali mettendo a serio rischio alcune specie, a partire dai koala. Dopo i focolai del 2009 vi fu una mastodontica opera di bonifica cui partecipò anche la Grocom dei fratelli Rino e Bruno Grollo, originari di Cusignana, famosi per i grattacieli australiani Rialeto ed Eureka. Migliaia i volontari mobilitati per domare gli incendi. Il governo resta sotto accusa, a partire dal primo ministro Scott Morrison ritenuto responsabile di aver sottovalutato quanto stesse accadendo. Morrison ha annunciato che verranno impegnati 1,4 miliardi di dollari e creata un’agenzia che si occupi di sostenere le persone che hanno perduto le loro case e le imprese. Sono state attivate raccolte fondi in tutto il mondo: si sono mobilitate anche le star, tra cui Elton John, che durante un concerto a Sydney ha annunciato che devolverà un milione di dollari». Per chiudere questo terribile capitolo, lo stesso capo del governo di Canberra ha ammesso che potrebbero volerci mesi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino