Aurora, la "bimba del salvadanaio" dona i soldi all’ospedale che la cura

Aurora con un'assistente
PADOVA - Ha rinunciato senza indugio ai regali per il suo quinto compleanno. Bambolotti, peluches, playstation, videogiochi, tablet? No, grazie. Caparbiamente ha chiesto che le...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PADOVA - Ha rinunciato senza indugio ai regali per il suo quinto compleanno. Bambolotti, peluches, playstation, videogiochi, tablet? No, grazie. Caparbiamente ha chiesto che le venisse dato il corrispettivo in moneta sonante. E quei denari li ha con diligenza infilati nella fessura di un salvadanaio giallo in latta, con stampata la foto di un allegro papero.




Poi una volta riempito, una banconota e una moneta dopo l'altra, ha calcolato il valore di quel preziosissimo tesoro, lei che da poco tempo ha imparato a far di conto: così Aurora, cinque anni e da uno malata di leucemia, ha donato 320 euro al reparto dove lei stessa è in cura. Orgogliosa e felice, li ha consegnati nelle mani del professor Giuseppe Basso, direttore dell'Oncoematologia pediatrica dell'Azienda ospedaliera universitaria di Padova.



La «bambina del salvadanaio» ieri è entrata nella sezione trapianti: per sconfiggere il male le faranno un autotrapianto di cellule staminali. Tutti tifano per lei, memori di quel suo gesto incredibilmente buono che ha commosso un'intera ala del Dipartimento per la salute della donna e del bambino dove Aurora - con i suoi golf di lana e la cuffietta, a nascondere i capelli resi radi dalle terapie - è ormai di casa.



Il tramite della sua donazione è stata l'associazione Team for Children che, come simbolo, ha proprio il papero. «I soldi li abbiamo contati insieme - dice la presidente Chiara Girello Azzena - e con essi, aggiungendone altri, abbiamo acquistato un misurapressione a colonnina per il Day hospital oncologico, uno strumento di ultima generazione di cui c'era necessità. L'ha scelto la caposala, naturalmente con il benestare di Aurora. Noi, a testimonianza della riconoscenza dell'associazione e dell'intero reparto, abbiamo contraccambiato con una barbie».



E non è finita qui. «Aurora è stata fantastica. Ora abbiamo pronta un'altra cassettina - confida mamma Valentina, dalla sua casa a Fossò, nel Veneziano - sempre per l'Oncoematologia di Padova. L'ispiratrice è stata mia figlia che, nonostante la giovanissima età, ha smosso tanti amici, anche i clienti della pizzeria dei nonni».



Questa seconda donazione, frutto della minuziosa campagna di sensibilizzazione promossa dalla piccola che sembra un genietto delle pubbliche relazioni ammonta a 500 euro. Una mission, quella della bambina, che ben presto ha trovato terreno fertile, attecchendo tra i compagni dell'asilo, i loro genitori, la parrocchia, i cantori di paesi vicini.

Per aiutare il centro sanitario patavino dove la piccola sta combattendo la sua battaglia più grande, si sono rimboccati le maniche anche Matteo, Fabio, Jessica, Arianna, Andrea, Emanuele. Durante le feste comandate, di casa in casa gli amici padovani di Cambroso hanno racimolato altri 700 euro - chi ha cantato, chi ha suonato, chi ha bussato alla porta di aziende del territorio - e sempre Aurora ha deciso di destinare la somma all'acquisto di materiale elettromedicale. La piccolina dagli occhi sorridenti è stata pure la «madrina» di un concerto di beneficenza.



«Come sempre sono i bambini, piccoli guerrieri, con i loro immensi gesti d'amore ad esprimere - conclude la presidente del Team for Children, Chiara Girello Azzena - al di là di tante parole e buone intenzioni che si sentono in giro, la generosità più vera, profonda e pura». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino