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AURONZO - Una stagione invernale da dimenticare quella appena conclusa nel comprensorio sciistico di Monte Agudo che ha chiuso le piste nello scorso fine settimana. È questo il riassunto in una battuta del giudizio complessivo espresso dal presidente dell'Auronzo d'Inverno, Fabio Da Vià. «Da quando sono presidente della società, e sono 11 anni - esordisce Da Vià - non ho mai visto una tale pessima stagione invernale. C'è stato sì in passato scarsità d'innevamento, ma non con temperature così alte come in quella appena trascorsa. Giorni fa ero ad Arabba e al Passo Falzarego oltre i 2000 metri e il termometro a quelle quote segnava 5-6 gradi sopra lo zero. Da noi l'ultima neve più che un beneficio ha portato un danno in quanto quella nuova sciroccosa mista a pioggia si è "mangiata" anche quella sottostante».
I CANNONI
A proposito dell'entrata in soccorso dell'innevamento artificiale Da Vià spiega: «Perchè funzionino occorrono temperature e umidità dell'aria adeguate. Vale a dire che oltre al termometro sotto lo zero occorre avere un'umidità relativa non uguale o superiore al 95 per cento.
LA BATOSTA
Perciò già all'inizio, con in vista le vacanze natalizie, la gestione dell'innevamento si è dimostrato estremamente difficoltosa e così Da Vià prosegue: «Non c'erano dunque le temperature per sopperire con l'artificiale per cui c'è stata un'apertura ritardata, perdendo una buona fetta del fatturato del periodo. A Carnevale, che per noi è il secondo periodo di affluenza, di sciatori se ne sono visti ben pochi. Di qui la seconda batosta. In quest'ultima parte della stagione c'è stato il calo anche dei residenti, così che abbiamo deciso di chiudere gli impianti anzitempo. Eppure ultimamente le piste da Monte Agudo a Malon Basso erano perfette, anche se da Malon Basso a Taiarezze non erano ottimali. Probabilmente l'andamento climatico della stagione ha condizionato anche la voglia di mettere gli sci ai piedi oppure si è preferito frequentare ambiti vicini collocati a maggior quota come Misurina».
IL PRECEDENTE
Rispetto all'inverno scorso, quando già si era registrato un calo, in questo, con la perdita di due settimane, il fatturato, a parere di Fabio Da Vià, è stato di quasi il 50 per cento in meno. Per il presidente dell'Auronzo d'Inverno ora si tratta di voltare pagina e di proiettarsi verso la prossima stagione estiva: «Proprio per tentare un recupero su quella negativa invernale puntiamo di riaprire gli impianti in anticipo, il 6 giugno, sperando che le condizioni atmosferiche siano benevole». Intanto in campo ci sono alcuni progetti di valorizzazione del comprensorio di Monte Agudo da affiancare ad un ormai affermato "fun bob", in modo da aumentare il richiamo e l'affluenza agli impianti di risalita. I programmi prevedono una serie di "zip line" panoramiche e adatte alle famiglie lungo un percorso ideale dall'Agudo a Malon dove dovrebbe sorgere una sosta con un piccolo laghetto dotato di solarium, utilizzabile anche d'inverno per l'innevamento programmato. Altra idea è quella di tracciare percorsi tematici e didattici i cui precisi dettagli sono ancora da definire. Entreranno in funzione nell'estate 2025. A questo proposito Fabio Da Vià anticipa: «Quest'anno sarà dedicato alla presentazione delle iniziative in Comune, all'acquisizione delle relative autorizzazioni e all'avvio dell'iter burocratico dei progetti».
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Il Gazzettino