Aumento prezzi del biglietto dei bus di Treviso, la rabbia dei pendolari: «Colpiti sempre noi che non abbiamo altra scelta»

Aumento prezzi del biglietto dei bus di Treviso, la rabbia dei pendolari
TREVISO - «L’aumento è eccessivo, e soprattutto colpisce chi non ha scelta e fa più fatica degli altri». Nel primo giorno di aumenti i pendolari...

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TREVISO - «L’aumento è eccessivo, e soprattutto colpisce chi non ha scelta e fa più fatica degli altri». Nel primo giorno di aumenti i pendolari trevigiani non nascondono il loro disappunto per i nuovi prezzi dei biglietti, aumentati in media del 33% con il ticket urbano passato in un colpo solo da 1,50 a 2 euro. «Tra bollette pazze e inflazione rampante non ci vole va proprio» dicono tutti dopo aver acquistato i nuovi carnet di tagliandi per andare al lavoro o a trovare i parenti in città. «Sono aumenti ingiustificati - dice Antonietta Renata Mauri mentre aspetta il 9 alla fermata di piazza Duomo - considerato che il servizio è pure meno frequente di una volta. Chiedere così tanto è una brutta mossa, soprattutto perchè si va ad incidere soprattutto sulle tasche di chi già ha poco, delle persone meno abbienti».

Aumento di prezzi, ora il biglietto del bus urbano costa di più

«L’unica soluzione emersa per rispondere alla duplice esigenza dell’equilibrio di bilancio e dell’efficienza del servizio è un ritocco obbligato, minimo» aveva detto pochi giorni fa il presidente della Provincia (azionista di maggioranza di Mom, la società che gestisce l’azienda di trasporto pubblico partecipata) Stefano Marcon. Ma gli utenti ieri, facevano notare come nella stragrande maggioranza dei comuni veneti si sia rimasti a cifre inferiori, «tra l’euro e sessanta e l’euro e ottanta». «Se qualcuno provasse a muoversi solo coi mezzi pubblici - domanda provocatoriamente Giovanni Pavan -, si renderebbe ben conto di cosa parliamo e di quanto incidono sulla vita delle persone certi aumenti. Cioè, domando: Siete sicuri che il servizio offerto vale i soldi che chiedete? A me pare di no. Prezzi così non si vedono neanche all’estero nelle capitali europee». A Parigi, per dire, il biglietto costa una decina di centesimi in meno, a Roma continua a costare 1,50 euro. Chi invece sembra apprezzare il servizio senza lamentarsi dei costi è Stefano, che sottolinea come i bus a Treviso siano comunque molto puntuali. «Io vengo dalla Calabria - commenta Stefano Neri, che solitamente prende la linea 10 per Mignagola - e devo dire che da me un servizio di questo tipo non esiste. Ritengo quindi adeguato pagarlo 2 euro, nonostante mi renda conto che sia un prezzo un po’ sopra alla media, ma almeno gli autobus arrivano in orario».

Il confronto

Ma i trevigiani doc, se così si possono chiamare, non la vedono proprio così. «Due euro son troppi sì - dice Paolo Carniato - e a Venezia, per esempio, io pago 1,40 euro. Io poi prendo il bus una volta alla settimana, al massimo due volte. Certo il prezzo è alto, ma almeno, per quanto mi riguarda, il servizio funziona abbastanza bene». Della stessa idea anche Andrea Tsompanakis, che sottolinea come siano lievitati anche i prezzi del treno. «Due euro sono tanti per prendere l’autobus e anche il biglietto del treno costa sempre di più. Non pochi soldi per le tasche di uno studente». Ugualmente anche Adriana Bernardi si dice molto stupita dall’aumento del 33%. «Lo trovo esagerato, andando a colpire la categoria di persone che più fanno fatica. Io ho l’abbonamento per gli over 70, ma per chi ne ha bisogno devo dire che costa veramente troppo». Lo ribadisce per l’ennesima volta anche Valeria Cemin, che si trova a Treviso da poco, presa in contropiede dai prezzi alti che dice di aver trovato in città. «Qui costa un po’ tutto tanto, ma addirittura due euro e non avere nemmeno gli autobus notturni mi sembra decisamente una spesa eccessiva e non necessaria».

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Il Gazzettino