MESTRE - L'ipermercato è chiuso mentre altri, nell'area commerciale dell'ormai ex Auchan, aprono o si preparano a farlo. Dopo la doccia fredda per 41...
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Se il piano nazionale, con le promesse di ricollocamenti certi, era stato sottoscritto dalla Cisl e bocciato da Cgil e Uil, i sindacati spiegano di essersi mossi unitariamente sul caso mestrino e di aver rifiutato, tutti insieme, di accettare l'accordo proposto da Margherita distribuzione per il passaggio da Auchan, che ha chiuso giovedì, a Conad che riaprirà (solo al piano terra) il 9 ottobre al centro commerciale Porte di Mestre. Il problema è proprio l'incertezza sulla possibilità di poter ricollocare i 41 esuberi annunciati nei giorni scorsi. «Abbiamo subito chiesto un incontro al Comune e alla Regione, affinché si facciano garanti di questa operazione - spiegano Boris Brichese della Filcams Cgil di Venezia e Fabio Marchiori della Uiltucs Uil -. Il nostro referente, prima delle elezioni, era l'assessore Venturini e ora chiediamo di metterci qualcuno a disposizione per aprire al più presto un tavolo di crisi».
Non è chiaro nemmeno ai sindacati il criterio secondo cui sono state scelte le persone da confermare (un centinaio di lavoratori integrati nel personale Conad) e gli ex dipendenti Auchan che invece rimangono in quota Margherita distribuzione, ma in cassa integrazione a zero ore. «Queste persone non verranno ricollocate subito, come sembrava dalle prime rassicurazioni avute a livello nazionale - aggiungono Brichese e Marchiori -.
Il Gazzettino