«Attrice veneziana morta sola a Roma, aiutateci a trovare i parenti» Foto

«Attrice veneziana morta sola a Roma, aiutateci a trovare i parenti». Corpo da un mese in camera mortuaria
VENEZIA Ci rivolgiamo alla vostra redazione per segnalarvi la morte dimenticata di una nostra collega attrice veneziana. È il grido di amarezza per un necrologio...

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VENEZIA Ci rivolgiamo alla vostra redazione per segnalarvi la morte dimenticata di una nostra collega attrice veneziana. È il grido di amarezza per un necrologio mancato. Da quasi un mese infatti Maria Grazia Bon, noto volto del teatro e cinema italiano, si è spenta, all'età di 77 anni. La notizia risale allo scorso 23 ottobre. Tuttavia Venezia, città natale dell'artista, ne viene tristemente a conoscenza soltanto ora, tramite le sue storiche compagne di palcoscenico Loredana Martinez e Renata Zamengo. «In questo cupo periodo di pandemia - scrivono le due donne - è morta da sola, senza il conforto degli amici né dei colleghi». Ora, però, la priorità riguarda un'urgenza ancor più grave. La salma dell'attrice attende orfana all'obitorio dell'ospedale Gemelli di Roma. «Suo fratello Roberto - precisano con rammarico le due mittenti - negli ultimi anni si è disinteressato della sua sorte. Oltretutto ne abbiamo perso le tracce». Il dubbio, se non addirittura la speranza, è che «in questo periodo di collettiva distrazione mediatica non sia venuto a conoscenza della sua morte».

 

Attrice dimenticata


«Abbandonata a sé stessa, è ormai da un mese in camera mortuaria!», tuona Loredana. «Se nessuno ne reclama i resti entro il 23 novembre, il Comune di Roma procederà d'ufficio». Ciò significa che la dogaressa, come la chiama affettuosamente l'amica per le sue radici, «senza un parente che si faccia avanti, riceverà un funerale caritatevole». Proprio questo è il più grande cruccio di chi ha condiviso con l'artista una carriera ricca di collaborazioni prestigiose. Arrivata a Roma giovanissima con il sogno della recitazione, Maria Grazia Bon non ha più lasciato la città eterna. «Diretta nel 1964 da Gregoretti e, più di recente, da Ozpetek e da Virzì», rammenta Loredana. Professionista non soltanto sul palcoscenico per citare solo alcuni esempi, è stata diretta da registi del calibro di Ronconi, Strehler, Missiroli, e molti altri - ma anche in televisione. «Al fianco del compianto Gigi Proietti», si legge nella lettera di cordoglio, «e ultimamente in La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana».

 

L'incidente


Tutto inizia da un incidente stradale. «È stata investita a dicembre e portata di corsa all'Ospedale San Giovanni», spiega Loredana. È seguita poi la clinica di lungodegenza Villa Nomentana e il Policlinico Gemelli, l'ultima fermata. Non è morta di Covid, ma la riservatezza impedisce ai medici di rilasciare informazioni più precise, se non a un familiare. Ecco il punto. «Ora rischia - riflette allarmata Loredana - di finire in una fossa comune, non si sa dove né quando». «Con un carattere fumantino e splendida con chi le stava a cuore, diceva di non avere nessuno», racconta Loredana, mentre il suo respiro si appesantisce. «La cerchia più ristretta e intima di conoscenze», chiarisce, «per un attore orbita completamente attorno all'ambiente lavorativo». Questo inestimabile pregio sta tuttavia mostrando a Maria Grazia il rovescio della medaglia. Restano però una decina di giorni e l'auspicio che un membro di famiglia possa finalmente palesarsi.

 

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Il Gazzettino