Attività ininterrotta alla portata massima per 34 impianti idrovori

Canali scolmatori
UDINESE e GRADO - Un weekend molto impegnativo, quello appena trascorso, per il Consorzio di bonifica Pianura Friulana che si era preparato alle intense precipitazioni già...

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UDINESE e GRADO - Un weekend molto impegnativo, quello appena trascorso, per il Consorzio di bonifica Pianura Friulana che si era preparato alle intense precipitazioni già dall’allerta meteo emanato dalla Protezione civile regionale. Per garantire il corretto funzionamento degli impianti idrovori a servizio delle zone urbane e agricole e dei manufatti idraulici per la regimazione delle acque, l’Ente ha attivato 20 dipendenti del personale reperibile h24, intervenuti nelle opere idrauliche in gestione da Gemona del Friuli fino a Grado, in provincia di Gorizia.

 
L'Ente ha assicurato la continuità di funzionamento degli impianti per lo smaltimento delle acque; sono intervenuti alcuni blocchi negli impianti automatici di sgrigliatura che, per l’intensità delle precipitazioni, hanno registrato eccezionali apporti di materiali; un evento che ha richiesto l’intervento di 3 escavatori meccanici oltre al personale operaio e l’intervento di protezioni termiche e differenziali dei quadri elettrici curato dal personale elettromeccanico. Le macchine hanno liberato alcuni manufatti "di attraversamento" che impedivano lo scolo delle acque. Per tutta la giornata di sabato e, per alcuni, fino alle prime luci di domenica, il personale si è alternato per assicurare il corretto funzionamento delle opere idrauliche.
 

I dati rilevati dal sistema di telecontrollo ha registrato: 12 ore di funzionamento ininterrotta alla massima portata di tutti i 34 impianti idrovori del comprensorio che, con la portata di 166 metri cubi al secondo, ha raggiunto un volume totale di pompaggio di oltre 7 milioni di metri cubi di acqua, superiore all’intera capacità del lago di Verzegnis. Sono intervenuti i 2 impianti a scolo alternato, la “cintura secondaria” per la difesa alle acque, dove in particolari condizioni, i corsi d’acqua vengono laminati, con un sollevamento meccanico, di una parte della portata in un tratto intermedio per non caricare la parte di valle. Sono intervenuti gli scolmatori, manufatti idraulici destinati a laminare le acque in caso di piena a protezione delle aree a valle; in particolare solo sul canale scolmatore a Ialmicco di Palmanova è stata registrata una portata di 22 metri cubi al secondo per circa 10 ore, scaricando quasi 800.000 metri cubi d’acqua, evitando la tracimazione. È stato costantemente monitorato il livello del torrente Cormor, in coordinamento con la sala operativa della Protezione civile che, pur raggiungendo importanti valori di portata, non ha reso necessaria l’attivazione della cassa di espansione di Sant'Andrat del Cormor. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino