Atti vandalici a Pordenone, per contrastare il disagio giovanile la proposta di un "centro diffuso"

Atti vandalici a Pordenone, per contrastare il disagio giovanile la proposta di un "centro diffuso"
PORDENONE - C'è il raggruppamento temporaneo d'impresa...

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PORDENONE - C'è il raggruppamento temporaneo d'impresa che vorrebbe occuparsi del centro giovanile diffuso, l'iniziativa messa in campo dal Comune per contrastare da un lato l'abbandono scolastico e il fenomeno dei Neet (le persone che non cercano nemmeno un lavoro) e dall'altro l'abuso di droghe e alcol nonché i fatti di vandalismo sul territorio. All'avviso emanato dall'amministrazione comunale, infatti, è seguita una proposta. È stata presentata da Fondazione Opera Sacra e Cooperativa sociale Fai Onlus, Another World Foundation. Si tratta dell'unione tra enti e soggetti del cosiddetto Terzo settore. Gli indirizzi generali del progetto sono stati resi pubblici ancora ad ottobre: gli obiettivi spaziano dal contrasto all'abbandono scolastico alla prevenzione del disagio giovanile, fino all'analisi del fenomeno Neet, legato ai giovani che non hanno né cercano un lavoro. «La proposta - si legge - si sostanzia dunque nella creazione di una cabina di regia costituita dai soggetti sottoscrittori del presente documento e partecipata dal Comune di Pordenone, la cui missione è progettare e attuare risposte educative dedicate alla fascia adolescenziale e giovanile, capaci non solo di rispondere ai bisogni rilevati ma di agire secondo una logica di prevenzione e soprattutto di tempestivo ed efficace adeguamento ai cambiamenti storici, economici e sociali, sicuramente rapidi e talvolta imprevedibili a cui assistiamo, e comunque di grande impatto sulle persone». Una fotografia degli adolescenti e giovani dai 14 ai 29 anni residenti a Pordenone evidenzia una popolazione di circa 7.000 persone con una presenza straniera che varia dal 3,9% fino ai 19 anni, al 6,5% fino ai 24 anni per raggiungere il 9,2% per i soggetti dai 25 ai 29 anni. In Friuli il 13% degli adolescenti di 15 anni non ha raggiunto le competenze minime di matematica e il 12% in lettura; risulta che 8 ragazzi e ragazze su 100 tra i 18 e i 24 anni si sono fermati al diploma di terza media, con un 14% in provincia di Pordenone. «A partire da bisogni multi-complessi - si legge nella convenzione - tra i quali mancanza di rete familiare, rischio esclusione per motivi socioculturali, situazione di multi-problematicità, fragilità, disagio, primo uso di sostanze e comportamenti lesivi, problema di costruire e accompagnare nella ricostruzione della socialità post Covid, si rivela quindi la necessità di strutturare spazi nei quali adolescenti e giovani, insieme alle figure educative, possano trovare risposte adeguate».
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Il Gazzettino