Attese interminabili: «Al pronto soccorso 7 ore per due punti di sutura»

Attese interminabili: «Al pronto soccorso 7 ore per due punti di sutura»
ESTE - Attese interminabili al pronto soccorso: sull'ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia piovono le critiche dei pazienti da codice bianco. «Non è...

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ESTE - Attese interminabili al pronto soccorso: sull'ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia piovono le critiche dei pazienti da codice bianco. «Non è possibile aspettare 6 o 7 ore prima di essere visitati» è il ritornello che si sente ripetere da chi esce sfiduciato dal nuovo ospedale, inaugurato nel 2014 e punto di riferimento per Monselicense, Estense e Montagnanese. Alle lamentele per i tempi d'attesa quasi biblici, Nicola Annunziata, direttore del pronto soccorso, risponde mettendo in evidenza la cattiva educazione medica di gran parte dei pazienti. «Abbiamo una media di 160 accessi al giorno, uno ogni due minuti ma di questi, più del 70 per cento sono inappropriati per il pronto soccorso spiega . I codici bianchi, non avendo nessuna urgenza né gravità, andrebbero gestiti altrove, altrimenti si creano lunghe attese».

 
Ne sa qualcosa un atestino di 67 anni che l'altro giorno si è ferito alla mano destra ed è stato dirottato al pronto soccorso dal medico di base per ricevere qualche punto di sutura. «Abbiamo fatto il triage alle 9.20, davanti a noi avevamo solo altri 4 codici bianchi, quindi speravamo di cavarcela nel giro di qualche ora racconta la moglie . Invece dopo sette ore di attesa abbiamo deciso di andare al punto di primo intervento di Montagnana, dove non c'era fila. Una signora che è arrivata lì mi ha spiegato infatti che attraverso la app regionale (Info pronto soccorso, ndr) è possibile controllare in tempo reale l'affluenza nei vari presìdi». 

A Montagnana la ferita è stata ricucita nel giro di pochi minuti, ponendo fine all'odissea della coppia. «Un'attesa del genere non è accettabile sbotta l'anziana ho intenzione di parlare col direttore generale per segnalare il problema». Il presidio di Montagnana in cui il ferito è stato medicato in poco tempo, non garantisce però tutti i servizi di un pronto soccorso: assicura la stabilizzazione dei pazienti per poi trasportarli a Schiavonia, se le condizioni lo richiedono. «Al pronto soccorso di Schiavonia abbiamo due medici per gestire i codici gialli e bianchi, di cui uno pronto a uscire con l'ambulanza in caso di emergenza spiega il direttore e altri due per i codici gialli e rossi. Ma se gli accessi per codice bianco sono troppi si crea un ingorgo. Del resto le persone vengono qui perché spesso trovano chiusi gli ambulatori dei medici di base: noi restiamo l'unico lampione acceso. E' un problema dell'intera sanità italiana: va rivisto l'intero sistema». 
M. E. P. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino