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Attentato dentro un centro commerciale di Sydney, in Australia: diversi morti e feriti. La polizia ha sparato e ucciso l'attentatore che ha seminato il panico dentro il Bondi Junction. All'interno della struttura, in quei concitati momenti, c'era anche un fisioterapista trevigiano, Paolo Beraldo, che da qualche anno lavora proprio a Sydney. «Ero nel centro commerciale Bondi Junction Westfield, in un sobborgo di Sydney. Stavo scendendo sulle scale mobili e entrando nel supermercato quando ho sentito gente urlare e ho visto le guardie agitate, parlare alla radio, impugnare le armi».
Le sirene e gli ordini dal megafono: «C'era anche un bimbo»
Beraldo, questa mattina, 13 aprile, era tra le centinaia di clienti del centro commerciale di Sydney assalito da una o due persone armate di coltello e forse di pistole. «Una volta dentro il supermercato – continua Beraldo – abbiamo visto le guardie armata correre, poi hanno abbassato le saracinesche e ci hanno detto di stare fermi. Solo dopo ho capito che l’assalto era avvenuto a non più di 50 metri da me. Una ragazza accanto a me aveva visto l’aggressione alla mamma e al bimbo di 9 mesi, avvenuto a poca distanza. Siamo rimasti 10-15 minuti lì, poi ci hanno fatto evacuare. A quel punto però abbiamo avuto paura che ci fosse anche una bomba. La vera tensione è arrivata dopo, quando abbiamo realizzato cosa era avvenuto a pochi metri da noi. Pochi minuti prima dell’assalto, per quel punto del supermercato, c’ero passato anche io».
Il Gazzettino