Porto Tolle, il prefetto promette controlli straordinari contro gli attentati alle cavane e per la sicurezza

La cavana bruciata un mese fa a Scardovari
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PORTO TOLLE (ROVIGO) - Ieri si è riunito per la seconda volta il Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Ad ospitare l’incontro voluto dalla Prefettura è stata la sala consigliare del Comune di Porto Tolle dove il prefetto Clemente Di Nuzzo con il sindaco Roberto Pizzoli e i rappresentanti delle varie forze dell’ordine hanno parlato di quanto sta accadendo nell’estremo Delta. Tema di discussione la tensione sociale crescente in seguito alla grave crisi economica che ha colpito il comparto ittico, economia principale del paese, a causa del granchio blu.

La prima riunione si era tenuta in Prefettura il 17 novembre, subito dopo l’incendio alla cavana di Paolo Mancin, presidente della coopertiva Delta Padano e vicepresidente del Consorzio pescatori del Polesine. Questo secondo incontro, invece, è arrivato a pochi giorni dall’effrazione con rinvenimento di una bottiglia incendiaria, presumibilmente una molotov, nel capanno di un altro pescatore che si trova sempre nella Sacca degli Scardovari. «Ho ritenuto di accogliere l’appello proveniente dal sindaco di Porto Tolle e dal Consorzio Pescatori del Polesine per testimoniare, con la presenza dei vertici provinciali delle Forze di Polizia e della Capitaneria di Porto di Chioggia, massimo impegno, presenza ed attenzione da parte delle Istituzioni - ha detto il prefetto Di Nuzzo -. Occorre assumere con decisione ogni azione preventiva, che deve necessariamente coinvolgere sia la cittadinanza che le categorie produttive, per respingere e contrastare sul nascere qualsiasi ipotesi di emulazione di tali gravi episodi, tanto più intollerabili in quanto ascrivibili a modalità e mentalità estranee al contesto territoriale polesano».

SERVIZI STRAORDINARI

Durante il tavolo di discussione quindi è emerso come siano stati messi in atto servizi di controllo straordinario del territorio, realizzati anche con l’utilizzo di personale specializzato proveniente da reparti fuori provincia. Un’azione eccezionale per una situazione particolare con lo scopo di tutelare lo svolgimento in condizioni di sicurezza delle attività economiche già duramente colpite dalla crisi dovuta alla proliferazione del granchio blu. «Il messaggio che deve arrivare ai nostri compaesani è che lo Stato c’è – riferisce il sindaco Roberto Pizzoli -. Per noi è stato molto importante che il Prefetto con il Questore e tutte le forze dell’ordine abbiano voluto fare questa riunione proprio a Porto Tolle, significa avere lo Stato dalla nostra parte anche dal punto di vista della sicurezza».

Il primo cittadino si sofferma poi su quanto detto al tavolo: «L’appello che ho fatto, che è poi quello che faccio sempre, è che Porto Tolle non è quella degli atti intimidatori. Anzi, invito chi vedesse qualcosa a parlare, a non aver paura, perché abbiamo bisogno di togliere quest’ombra che è scesa sul nostro paese. Uno spettro che non può essere giustificato dalla crisi innescata dal granchio blu perché Porto Tolle non è questa, la nostra comunità è altro».
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Il Gazzettino