MESTRE - Un presidente dell’Ater che si muove la domenica sera per andare a bloccare l’occupazione abusiva di un appartamento appare insolito. L’altro ieri si...
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LA STORIA
Domenica sera a Favaro una famiglia numerosa con nonni, genitori e figli anche minori, proveniente da un comune del circondario, era arrivata a Favaro con due automobili cariche di materassi e altre masserizie: sono saliti al sesto piano di uno dei condomini e hanno occupato un appartamento. «Mi sono impegnato ufficialmente con loro ad aiutarli, cercando una soluzione con i servizi sociali, assicurando un ricovero, anche perché è giusto che i bambini non sian fatti crescere in situazioni di degrado sociale e di abusivismo».
Quelle persone, però, hanno grossi problemi. «Sicuramente non è la ricerca di una scorciatoia che può aiutarle. E non è vero che i servizi sociali non ci sono o non funzionano. L’occupazione della casa produce effetti a caduta per gli occupanti dal punto di vista penale, anche con conseguenze su potestà dei figli, affidamento, sul fatto che possano andare a scuola».
Domenica sono stati i residenti regolari dei palazzi di via Trieste a chiamare l’Ater, le cose stanno cambiando. «Un altro degli effetti negativi che si produce con un abuso è che i vicini non apprezzano e non fanno nulla per renderti la vita più semplice. Nonostante queste difficoltà, però, il problema è ancora pesante, nel Veneziano le occupazioni sono del tutto fuori scala. Il problema è che il fenomeno è stato tollerato troppo e non aiuta nessuno».
Tentano di occupare l'alloggio, fermati dal presidente Ater mentre "traslocano"
MESTRE - Questa volta è andata a vuoto.
Avevano già preso possesso della casa dell'Ater ma la segnalazione dei vicini e l'intervento dei carabinieri e, soprattutto, del presidente dell'Ater - che ha promesso di contattare i servizi sociali per aiutare comunque quella famiglia - ha sventato l'ennesima occupazione di un appartamento popolare.
I NUMERI
Dai dati dell’Ater emerge che ci sono più di 100 appartamenti occupati, e altrettanti ne ha il Comune. «Sì, purtroppo, e in alcuni casi ci sono situazioni di disagio sociale reali ma in altri non ci sono nemmeno problemi di questo tipo, solo adulti che stanno benissimo, di sana e robusta costituzione, che non hanno intenzione di pagare un affitto perché sono convinti che è sempre andata così, e in passato quasi tutti la facevano franca, per cui pensano ci sia un salvacondotto a vita». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino