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CASARSA DELLA DELIZIA (PORDENONE) - Oltre 70 biciclette abbandonate, recuperate nel giro di otto anni dal sevizio vigilanza del Comune di Casarsa, tra poche settimane finiranno all'asta e saranno acquistabili per pochi euro. È stata pubblicata in questi giorni sull'albo pretorio la proposta di deliberazione formulata dall'area vigilanza e attività produttive e approvata all'unanimità dalla giunta comunale. Nel magazzino municipale sono custoditi oggetti di vario genere, tra cui spiccano, appunto, i velocipedi.
Reclamare la bici ritrovata
Nella deliberazione viene precisato che «alla scadenza del periodo previsto di pubblicazione all'albo pretorio del Comune del relativo avviso di ritrovamento, i legittimi proprietari degli oggetti rinvenuti e giacenti presso la depositeria comunale non si sono presentati per il ritiro e pertanto tali oggetti sono da considerarsi di proprietà dell'amministrazione comunale».
Biciclette all'asta
La scelta di procedere con l'indizione di un'asta pubblica per l'alienazione delle biciclette è dettata anche dalla necessità di «reperire spazi nei locali adibiti a depositeria». La data dell'appuntamento verrà resa nota nei prossimi giorni e sarà fissata presumibilmente entro fine aprile.
L'elenco delle bici in vendita
È già stato pubblicato, invece, come allegato al verbale, l'elenco di tutti i mezzi con i relativi prezzi posti a base a d'asta.
Bici elettrica a 20 euro
Sebbene siano rimaste tutte nella città del vino, che ora cerca nuovi proprietari, tante biciclette devono essere appartenute a persone provenienti da altri territori. Ce ne sono di tutti i generi e per ogni fascia d'età. Biciclette da uomo, da donna e da bambino. Mountain bike, city bike e anche una bici elettrica. Quest'ultima, di colore viola, è la più costosa della lista insieme a una bicicletta da donna grigia Bianchi. Si parla di 20 euro di base d'asta. Per tutti gli altri velocipedi il prezzo di partenza fissato è compreso tra i due e i dieci euro. «Chi ha un po' di manualità o è appassionato - sorride il comandante - può portare a casa una bicicletta per una cifra modica e rimetterla a nuovo». Non è la prima volta che viene organizzata un'iniziativa del genere, ma in questo caso il numero di mezzi recuperati è particolarmente alto, perché sono passati diversi anni dall'ultima asta. Ci si pensa dal 2018-2019, poi c'è stata l'intenzione di indirla nel 2020, fermata però dallo scoppio della pandemia. Ora si è deciso che è ufficialmente tempo di liberare il magazzino.
Come si paga?
Nella delibera viene spiegato che «all'aggiudicazione definitiva a favore del miglior offerente si procederà anche nel caso di unico concorrente» e che «gli aggiudicatari dovranno versare, seduta stante, la somma aggiudicata per la quale verrà rilasciata apposita ricevuta». È stato stabilito che «il materiale comunque non aggiudicato e quello che non venga posto all'asta in quanto le condizioni di ritrovamento e conservazione sono tali da considerarlo come rifiuto, sia conferito e smaltito secondo le vigenti normative di settore». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino