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ROVIGO - Sono oltre cinquemila le nuove assunzioni ipotizzate dalle aziende polesane fra marzo e maggio, anche se nel 56% dei casi, quindi ben oltre la metà, si prevede di avere serie difficoltà nel trovare i profili richiesti. Questo dopo che febbraio non è stato particolarmente brillante per il mercato occupazionale polesano, con una frenata delle assunzioni nel settore privato, 2.109, in calo rispetto alle 2.253 del febbraio 2022, pur superiori alle 1.921 del 2019, anno però ancora segnato dalla pandemia. Il saldo mensile fra assunzioni e cessazioni è stato comunque positivo di 655 unità, ma sempre inferiore rispetto alle 778 del 2022. Considerando anche gennaio, il saldo fra nuovi contratti e contratti terminati è stato pari a 1.001, 180 in meno rispetto al primo bimestre dello scorso anno. A livello regionale a febbraio il saldo è stato di 12.700 posti di lavoro in più: un bilancio mensile migliore di quello del mese di febbraio di tutti i quattro anni precedenti compresa la situazione pre-crisi del 2019.
LA RIPRESA
Dopo l’iniziale rallentamento, Rovigo sembra ora far registrare una leggera accelerazione. Perché le assunzioni previste nel periodo marzo-maggio potrebbe far segnare un incremento di oltre il 21% rispetto alle assunzioni che si sono registrate nello stesso trimestre dello scorso anno, 880 in più in valore assoluto. Questi i dati che emergono dall’analisi della Camera di commercio di Venezia e Rovigo sui risultati dell’indagine Excelsior di Unioncamere, in questo caso intervistando fra il 26 gennaio e il 13 febbraio quasi 116mila imprese in tutta Italia. E la propensione alle assunzioni mostrata a livello polesano appare superiore a quella nazionale, con la variazione complessiva rispetto allo stesso trimestre del 2022 che si attesta al più 12,6%, circa 143mila nuovi contratti in più.
Quali sono i profili ricercati? La fetta maggiore, il 42% dei casi, operai specializzati e conduttori di impianti, il 19% addetti nelle professioni commerciali e dei servizi, il 14% dirigenti, specialisti e tecnici, il 6% impiegati, mentre nel 19% si tratta di profili generici.
IL COMMENTO
Il presidente della Camera di commercio di Venezia Rovigo, Massimo Zanon, sottolinea che «diviene essenziale supportare le micro e piccole imprese nell’affinare gli strumenti più evoluti e adatti alla ricerca di personale qualificato» e che l’ente camerale continuerà «a sostenere la transizione dei giovani dal mondo scolastico al mondo lavorativo, attraverso il nostro Servizio Orientamento al lavoro». Una primavera, quindi, dalle due facce per il mercato occupazionale della provincia. Se da una parte le aziende sembrano pronte a offrire nuovi contratti, ci sono contratti che arrivano al capolinea. Su tutti, il caso emblematico e preoccupante dei 130 lavoratori della Face Work occupati nel polo logistico della macroarea di Arquà e Villamarzana per la Geodis, che aveva Amazon come unico committente, che dal 31 luglio non avranno più un lavoro, ma che non sanno nemmeno se riceveranno lo stipendio di marzo. Per questo, proprio oggi, dalle 9 manifesteranno davanti allo stabilimento Amazon a San Bellino. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino