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SILEA (TREVISO) - Le assunzioni in Comune vengono fatte prendendo in considerazione anche quanto dice lo psicologo. Non è un modo di dire. A Silea alcuni candidati a ruoli amministrativi sono già stati respinti proprio perché l'accertamento psicologico non è andato a buon fine. Dopo la decisione della Provincia di inserire un titolo di preferenza per le donne incinte (a parità di punteggio hanno la precedenza), nei municipi si fa anche un passo in più valutando le attitudini dei candidati a tutto tondo. «A volte è quasi più importante saper lavorare in squadra che non sapere a memoria il Testo unico degli enti locali. Quello si può imparare, mentre non si improvvisa l'attitudine a lavorare in un posto che richiede un alto livello di collaborazione - spiega il sindaco Rossella Cendron - per questo abbiamo inserito la figura dello psicologo nel contesto dei concorsi. E alcune persone sono già state bocciate per il profilo psicologico: non hanno superato la valutazione complessiva». Il passaggio è ritenuto fondamentale.
Pochi candidati e tenuti "sotto osservazione"
Questo nonostante il grido d'allarme lanciato da più municipi trevigiani sulla carenza di candidati per lavori nel settore pubblico. «A dirlo sono i numeri sottolinea il primo cittadino di Silea è capitato ad esempio che su 64 iscritti si siano presentati in 50.
Le novità dei test
Una risposta in questo senso ora dovrebbe arrivare dai concorsi unici per il personale dei Comuni annunciati dalla stessa Provincia. Fino ad ora l'ente ha attivato concorsi per coprire le proprie esigenze, mettendo poi le graduatorie anche a disposizione dei municipi. D'ora in poi, invece, attraverso l'albo degli idonei, il Sant'Artemio procederà con le selezioni indipendentemente dal fatto che debba coprire o meno un proprio posto. «Ma rispetto al fatto che non si presentino candidati, possiamo fare poco - allarga le braccia il presidente Stefano Marcon - l'indirizzo è di sgravare i Comuni, specialmente quelli più piccoli, dell'onere di organizzare un concorso, facendolo fare alla Provincia. Non ci possono però essere garanzie di partecipazione. È un allarme diffuso rispetto al quale tutti stiamo pagando dazio perché c'è poca partecipazione, specialmente in alcuni ambiti, e magari con una professionalità forse non proprio al top. Oggi l'appetibilità del posto pubblico è scesa rispetto al passato».
Il Gazzettino