Deve assistere la moglie malata, i colleghi gli donano ferie e permessi

Deve assistere la moglie malata, i colleghi gli donano ferie e permessi
LIMANA - Deve assistere la moglie malata ma ha finito le sue ore: i colleghi gli donano ferie e permessi. Alla Sest di Limana arrivano le ferie solidali, possibilità...

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LIMANA - Deve assistere la moglie malata ma ha finito le sue ore: i colleghi gli donano ferie e permessi. Alla Sest di Limana arrivano le ferie solidali, possibilità introdotta dal JobsAct per cedere a titolo gratuito i riposi e le ferie a colleghi in difficoltà.

L'ACCORDO
Benedetto Calderone, rsu Cobas e con Matteo Caregnato della Fim Cisl, spiegano i contenuti dell'accordo promosso dalle Rsu e condiviso dall'azienda. «È un istituto introdotto negli anni scorsi» esordisce Calderone ricordando come nel 2018 Federmeccanica, Assistal e la Fim, la Fiom e la Uilm hanno sottoscritto un accordo per la valorizzazione e la promozione dell'istituto della Banca ore solidale nel settore metalmeccanico. L'intesa consente di dare concreta e totale attuazione alla disciplina in tema di trasferimento tra i lavoratori delle ferie e dei riposi. «I vari territori si stanno organizzano, anche nel Bellunese c'è qualche accordo di questo tipo», spiegano i sindacati. Alla Sest lunedì è stata introdotta questa possibilità, per la prima volta. È il contratto nazionale a stabilirne le regole quadro, che poi vengono adattate dalle aziende e dalle fabbriche. «Deve essere poi il lavoratore a fare richiesta all'azienda solo per figli, genitori, coniugi o parenti del nucleo familiare che versino in una situazione di grave infermità e che siano privi ammortizzatori sociali fa sapere Benedetto Calderone (Cobas) e che non abbiamo alcun mezzo per assistere il parente fino al secondo grado. I lavoratori, su base volontaria, donano ore di ferie o di permessi».

LA SOLIDARIETÀ
Alla Sest quest'istituto che richiama alla mente il concetto del mutuo soccorso è sorto per l'esigenza di uno o più dipendenti. In particolare un caso di un lavoratore, che ha esaurito il suo monte ore per assistere la moglie. Ha presentato un congedo famigliare straordinario, ha avanzato all'Inps una ulteriore richiesta, ma rimarrebbe scoperto dal 1° agosto. Se quindi, mettiamo per ipotesi, ognuno dei circa 300 dipendenti gli donasse almeno un'ora, questi potrebbe garantire l'assistenza fino alla nuova prescrizione. «Noi colleghi scegliamo di regalargli nostre ore. C'è da dire che ci conosciamo tutti, bene o male - spiega Calderone -. Siamo circa 320, 330, di cui una trentina interinali e tecnicamente questi non possono fare la donazione, perché risultano dipendenti dell'agenzia e non dell'azienda. L'auspicio è che tutti donino qualcosa sarebbe sufficiente almeno un'ora da tutti per farlo arrivare ai due mesi che gli servono».

LE REAZIONI


Per la Fim Cisl è Matteo Caregnato ad aggiungere: «È una pratica che stiamo cercando di promuovere in tutto il territorio. Si prevedono misure per l'assistenza, quando un dipendente non ha più la disponibilità delle proprie attinge da quelle donate dai colleghi. In Veneto sta prendendo piede questa formula e così nel Bellunese». L'amministratore unico della Sest spa di Limana del gruppo Lu-Ve, Michele Faggioli parla di un'ottima «iniziativa. Di solito l'azienda, quando ha avuto casi di un dipendente con seri problemi familiari, interveniva indipendentemente da tutto. Questa è una bella iniziativa, c'è un'attività corale e vengono coinvolti tutti i collaboratori e compagni di lavoro di chi potrebbe avere difficoltà. Queste persone possono contribuire donando ore di ferie e di permessi, mi sembra anche una cosa orientata al sociale, visto che il nostro gruppo sta facendo tantissimo in questo settore, va nel solco che ci siamo dati da tempo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino