È iniziato il toto-assessori: tutti i retroscena tra riconferme e new entry

Luca Zaia
VENEZIA - Gli assessori? «Li cambio tutti», dice ridendo. Il vicepresidente della giunta regionale? E qui ritorna serio: «Èun obbligo di legge, ma se...

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VENEZIA - Gli assessori? «Li cambio tutti», dice ridendo. Il vicepresidente della giunta regionale? E qui ritorna serio: «Èun obbligo di legge, ma se potessi terrei la delega per me». Sui rapporti con gli alleati si sbilancia il minimo indispensabile: «Ho sempre detto che dobbiamo vincere, non stravincere, ci sono equilibri da garantire e risultati di cui tener conto, faremo tutte le nostre valutazioni». Fine. Di più, sulla formazione della nuova squadra di Palazzo Balbi, il riconfermato governatore del Veneto Luca Zaia non dice. Solo una frecciatina: «Se i ruoli oggi fossero invertiti ci sarebbero molte più dichiarazioni».

LE CONFERME
Ancora inebriati dal successo elettorale - e preoccupati perché il potere nelle mani di Zaia è enorme - tra i leghisti tiene banco il toto-assessori ben sapendo che, fino all'ultimo, il governatore non dirà una parola. Tra gli uscenti, è data per certa la riconferma - pare anche con le stesse deleghe - della vicentina Manuela Lanzarin (in pole position anche per la vicepresidenza), del bellunese Gianpaolo Bottacin, della veronese Elisa De Berti, del padovano Roberto Marcato. In base alla nuova legge, chi entra in giunta deve lasciare lo scranno da consigliere e così a Palazzo Ferro Fini entreranno i primi dei non eletti: a Vicenza Milena Cecchetto, a Belluno Giovanni Puppato, a Verona Marco Andreoli, a Padova Giuseppe Pan. Il quale Pan pare non abbia grandi possibilità di riconferma in giunta. Esattamente come il polesano Cristiano Corazzari.
NEW ENTRY
Si parla invece di alcune new entry: a Venezia Francesco Calzavara (che libererebbe il posto al Ferro Fini per Flavio Zebellin), a Treviso Alberto Villanova probabilmente alla Cultura (e gli subentrerebbe Nazzareno Gerolimetto, diventato il primo dei non eletti dopo che a Stefano Busolin è stata attribuita una manciata di preferenze in più). In corsa anche Federico Caner (che libererebbe il posto per Gianpaolo Possamai, primo dei non eletti) e Nicola Finco.
GLI ALLEATI

Più che Forza Italia che ha fatto solo due eletti (tra cui la padovana Elisa Venturini che ha surclassato l'uscente Maurizio Conte e il veronese Alberto Bozza supportato dall'ex segretario leghista Flavio Tosi), il posto in giunta se lo giocano i Fratelli d'Italia. E qui va detto che le mire erano alte: aspirava alla vicepresidenza il veronese Massimo Giorgetti che però, dopo 5 legislature, non è stato rieletto e ci conta ovviamente l'assessore uscente Elena Donazzan, la più votata in provincia di Vicenza con 10.743 preferenze personali. Donazzan ha vinto il duello con l'eurodeputato Sergio Berlato (il cui genero Vincenzo Forte è arrivato solo quarto) e se diventasse ancora assessore farebbe felice Joe Formaggio: l'ex sindaco di Albettone - che si è dimesso da primo cittadino convinto di restare al Ferro Fini - è infatti il primo dei non eletti a Vicenza. Ma il posto in giunta per il partito della Meloni è fortemente reclamato dai veronesi: Daniele Polato, assessore nel capoluogo scaligero, è stato il più votato in assoluto, 10.807 preferenze, ma soprattutto se entrasse in giunta libererebbe il posto per Stefano Casali, primo dei non eletti e grande vincitore della battaglia con(tro) Massimo Giorgetti. Tra l'altro, a Verona c'è anche il terzo più votato in assoluto dopo Roberto Marcato e Giacomo Possamai: il cimbro Stefano Valdegamberi, 11.422 voti.
Al.Va.
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Il Gazzettino