Assessore comunale picchiato con un tirapugni, al setaccio le telecamere comunali

PORCIA - Ha tutti i contorni di una spedizione punitiva l’aggressione patita dall’assessore ai Lavori pubblici Claudio Turchet, 64 anni, colpito venerdì sera...

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PORCIA - Ha tutti i contorni di una spedizione punitiva l’aggressione patita dall’assessore ai Lavori pubblici Claudio Turchet, 64 anni, colpito venerdì sera all’esterno del suo studio tecnico, in via Forniz a Porcia, con un tirapugni. Una spedizione punitiva contro le istituzioni che non ha precedenti a Porcia. Un atto violento condannato da più parti. Ieri anche il consigliere regionale Mauro Capozzella (Movimento 5 Stelle) ha espresso la «massima e assoluta solidarietà» a Turchet. «Nessuna forma di violenza e, men che meno, quella fisica possono trovare giustificazione in una società civile libera e democratica», ha affermato il consigliere comunale pentastellato Mauro Biolcati.

L’AGGRESSIONE
L’episodio sarà ricostruito dai carabinieri della stazione di Pordenone. Turchet conosce il suo aggressore. È un 34enne di origine siciliana - A.M. le sue iniziali - che vive da parecchi anni a Porcia. L’aggressione è legata a un vecchio contenzioso con la precedente amministrazione comunale, per via del rifacimento delle fognature (gli scarichi erano malfunzionanti e inquinavano) addebitato alla famiglia dell’aggressore. La fattura non è mai stata saldata e con il passare degli anni la somma da pagare è arrivata a 20mila euro. L’entrata in scena di un’Agenzia di riscossione ha scatenato la furia del 34enne, che si è presentato dall’assessore Turchet armato di tirapugni e sostenendo che a pagare avrebbe dovuto essere il Comune. Turchet - colpito in fronte e al naso (ha una frattura composta al setto nasale) - ha una prognosi di 14 giorni.

LE INDAGINI
I militari dell’Arma, coordinati dal sostituto procuratore Federico Baldo, stanno mettendo insieme tutti i tasselli della vicenda. Il movente dell’aggressione è chiaro. Resta da ricostruire la dinamica attraverso ulteriori testimonianze e, soprattutto, i filmati delle telecamere di videosorveglianza che si trovano nella zona di via Forniz, dove sono state individuate anche le telecamere di un istituto di credito. La Polizia locale si è già messa a disposizione dell’Arma. Il 34enne, che subito dopo il pestaggio è stato raggiunto a casa dai carabinieri e sottoposto a perquisizione, ha agito a volto scoperto. L’assessore lo conosce bene, così come i testimoni che l’altra sera, verso le 19.45, si trovavano in via Forniz. Che sia l’autore dell’azione non ci sono dubbi, tanto che verrà denunciato alla Procura per le ipotesi di lesioni aggravate da un’arma (così è considerato il tirapugni, in quanto ha l’unico scopo di offendere un’altra persona e la proprietà è assoggettata alla legge che disciplina acquisto, detenzione e uso delle armi). Rischia anche una denuncia per minaccia aggravata e violenza a pubblico ufficiale, in quanto Turchet non è stato aggredito all’esterno del suo studio in qualità di geometra, ma per la sua attività di assessore ai Lavori pubblici.

LA DENUNCIA


Turchet ha già presentato denuncia alla stazione dei carabinieri di Pordenone. «Mi ha aspettato fuori – aveva raccontato ai cronisti sabato mattina -, abbiamo parlato due minuti della sua vicenda. Prima mi ha minacciato verbalmente, poi ha tirato fuori il tirapugni che aveva nella tasca interna del giubbotto e ha cercato di colpirmi al viso. Inizialmente ho cercato di proteggermi con la borsa portadocumenti, poi, mentre indietreggiavo per cercare di sottrarmi ai colpi, sono inciampato sul marciapiede, sono caduto e lui ha continuato a colpirmi mentre ero a terra». Le tracce di quello che è accaduto sotto il porticato erano visibili anche sabato, perché Turchet ha perso parecchio sangue. «A un certo punto – continua Turchet -, vedendo che c’era gente, è scappato e io sono entrato nel vicino bar per pulirmi un po’, perché perdevo sangue in modo copioso. Dopodiché ho chiamato mio cugino e mi sono fatto portare al pronto soccorso».

 

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Il Gazzettino