Donazzan e Faccetta nera, arrivano le scuse. Ma viene cancellata dai social: «Pulizia etnica del pensiero»

VENEZIA - Alla fine le scuse di Elena Donazzan sono arrivate, richieste anche dal governatore Zaia dopo la bufera che si sollevata sull'assessore veneto all'Istruzione ed...

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VENEZIA - Alla fine le scuse di Elena Donazzan sono arrivate, richieste anche dal governatore Zaia dopo la bufera che si sollevata sull'assessore veneto all'Istruzione ed esponente di Fratelli d'Italia per aver cantato Faccetta nera al programma radiofonico della Zanzara. Le opposizioni, lista Lorenzoni, Pd e M5S ne avevano chiesto le dimissioni immediate. A stretto giro dalla richiesta di Zaia, Elena Donazzan si scusa e spera così di mettere la parola fine all'incidente. La comunità ebraica di Venezia e l'Ucei (nazionale) hanno espresso «viva costernazione per il comportamento» dell'amministratrice regionale. Ma fa discutere anche il blocco dei profili social dell'assessore su Facebook, Instagram e Twitter decisi dai gestori. «Mi hanno imbavagliata - commenta - E' da questa che purtroppo è partito il consueto shit-storm (letteralmente: tempesta di merda) di cui sono vittima anche i miei followers»

Le scuse della Donazzan

«Ecco di cosa si occupa la sinistra italiana nel periodo più tragico della nostra storia repubblicana: di fascismo. Ho scoperto dunque che trovano il tempo non solo per litigare tra loro per mantenere in vita un governo che sta falcidiando la nostra economia, ma anche per montare un caso nazionale sulla mia partecipazione a ‘La Zanzara’, trasmissione che tutti conosciamo come goliardica e a tratti irriverente» è il commento dell’Assessore Regionale del Veneto Elena Donazzan alla richiesta di dimissioni avanzata dagli esponenti veneti e nazionali del Partito Democratico. «Sto subendo minacce ed insulti: pazienza, non è la prima e non sarà l'ultima volta - continua Donazzan - non accetto però lezioni sull’approccio che l’Italia tutta dovrebbe avere sui temi relativi al secondo conflitto mondiale: un periodo da consegnare definitivamente alla storia per ottenere una reale ed effettiva pacificazione nazionale, assicurando dignità di memoria a tutti coloro hanno sacrificato la propria vita durante la guerra civile tra il 1943 ed il 1945».

«Se a sinistra, tra i pochi che condividono questa necessità, qualcuno si è sentito offeso, me ne scuso. A tutti quelli, invece, che non vedono l'ora di sfruttare certe strumentalizzazioni per ribadire odio e livore, non ho nulla da dire. Sarebbe inutile. Ora passo e chiudo, perché da Assessore della mia amata terra, il Veneto, ho cose molto più importanti di cui occuparmi».

Donazzan scomparsa sui social

L'assessore Donazzan inoltre non compare più sui social. Il suo profilo non risulta più Facebook, Instagram e Twitter. La decisione sarebbe legata all'aver intonato Faccetta nera alla radio. «Uccisa da Fb and Co - commenta -. Si chiama pulizia etnica del pensiero». Contro di lei anche la Rete degli Studenti Medi del Veneto. Donazzan, viene sottolineato, è solita condividere contenuti «con chiari richiami ad ideologie di estrema destra». «Dopo Trump, oltreoceano, anche l'assessora Donazzan non potrà pubblicare contenuti impropri e fascistoidi sui suoi social - aggiunge Tommaso Biancuzzi coordinatore della Rete.

Luca Zaia commenta il caso Donazzan e Faccetta Nera su Radio 24. Scoppia la bufera e partono le richieste di dimissioni dell'assessore veneto all'Istruzione o revoca delle deleghe in Regione. Dopo il Pd, anche il M5S chiede le dimissioni dell'assessore con la senatrice Orietta Vanin «con effetto immediato». La nota è firmata anche dai parlamentari pentastellati Businarolo, Guidolin, Spessotto, Girotto, Raduzzi.

Zaia: cosa ha detto

«Ho letto qualche agenzia sul caso, mi pare che abbia partecipato a una trasmissione informale che fa satira, La Zanzara, ma credo che l'assessore si debba scusare e credo che abbia già provveduto o lo farà - ha precisato oggi Zaia -. "Faccetta nera" riprende un periodo buio della nostra storia e capisco che molti si siano sentiti urtati. Prendo atto di queste richieste, ma ne ho tutti i giorni di richieste di questo tipo...». E ha poi concluso: «Era in un contesto "easy" rispetto all'impostazione».

 

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Il Gazzettino