Assessore va in aspettativa, l'attacco: «Ora ci costa troppo». La replica: «Critica ipocrita»

Il sindaco Zordan e l'assessora Bergamin
VIGODARZERE - Consiglio comunale rovente: la civica "SìAmoVigodarzere" all'attacco dell'assessore all'ambiente e del sindaco. Si discuteva il...

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VIGODARZERE - Consiglio comunale rovente: la civica "SìAmoVigodarzere" all'attacco dell'assessore all'ambiente e del sindaco. Si discuteva il rendiconto di bilancio e, come dichiarazione di voto, il capogruppo Demetrio Zattarin ha chiesto chiarimenti sulla decisione di Alessandra Bergamin, con deleghe all'Ambiente e alla Sanità, di chiedere l'aspettativa dal lavoro e di dedicarsi a tempo pieno all'assessorato. «Ennesima tragicommedia - dicono i consiglieri della civica - in mancanza di solide argomentazioni politiche, la maggioranza ha risposto con una scomposta reazione intimidatoria, incentrata su attacchi personali pesanti, riguardanti sia la sfera del privato che supposti scheletri nell'armadio».


A scatenare la bagarre è stata la richiesta al sindaco Zordan di un chiarimento sulla decisione di accettare che l'assessore all'Ambiente, per svolgere il proprio mandato, abbia chiesto l'aspettativa dal suo lavoro di infermiera al distretto sanitario «andando ad aggravare il bilancio comunale - dicono i consiglieri della civica - crediamo non ci sia alcuna necessità di avere un assessore all'ambiente a tempo pieno. Una scelta ancor più criticabile perché va ad incidere negativamente nel comparto sanitario già in gravissima sofferenza. Questi soldi che spenderemo in più per l'assessore all'Ambiente, avremmo potuto investirli nell'ambito del sociale, dove le risorse non bastano mai, o in altri modi più redditizi per i bisogni della nostra comunità».

LA REPLICA
Dichiarazioni che hanno irritato non poco Bergamin: «Tali affermazioni sono un processo alle intenzioni. L'aspettativa è prevista e permessa dall'articolo 51 della Costituzione. E qui mi fermo perché sono una signora». L'altro punto sollevato da SìAmoVigodarzere è stato quello dell'indennità di Zordan. «Nonostante i proclami in campagna elettorale, incentrati sullo slogan, sarò un sindaco a costo zero, non ha rinunciato all'indennità di fine mandato per gli anni 2017 e 2018, svolti prima di essere anche eletto alla Camera dei Deputati. La sua carica di deputato gli avrebbe dovuto consigliare di rinunciare a tale indennità, per destinare maggiori risorse ai servizi alla comunità e per tener fede ai proclami. Queste le ragioni del nostro voto contrario. Abbiamo chiesto delle spiegazioni politiche ma la reazione della maggioranza è inappropriata e deplorevole, dando il meglio di sé a microfoni spenti, con insulti volgari ed epiteti degni di ben altri contesti».

IL SINDACO E L'INDENNITA'


Il primo cittadino, in difesa dell'assessore, ha parlato di «comportamento deprecabile della civica SìAmo Vigodarzere. É stato condotto un attacco verso Bergamin a dir poco ipocrita, con dati e cifre false. Un'imboscata per sminuire la figura di un assessore che partecipa giornalmente alle assemblee dei sindaci, con impegno preciso e costante dall'inizio del mandato. Le prerogative esercitate come amministratore comunale sono previste e tutelate da norme costituzionali e di legge. Quindi qualsiasi lezione di opportunità è solo falso moralismo populista». In merito alla sua indennità, Zordan ha ribadito che «si tratta dell'ennesima ipocrita denuncia. L'indennità era dovuta e non rinunciabile, essendo riferita al periodo in cui non ero deputato». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino