Stop intese padri-figli sull'assegno di mantenimento: non si può scavalcare l'ex coniuge

Stop intese padri-figli sull'assegno di mantenimento: non si può scavalcare l'ex coniuge
PADOVA - Stop agli accordi «informali» tra padri separati e figli sul mantenimento: l'assegno non può essere versato direttamente ai ragazzi, anche se...

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PADOVA - Stop agli accordi «informali» tra padri separati e figli sul mantenimento: l'assegno non può essere versato direttamente ai ragazzi, anche se maggiorenni, scavalcando la madre, senza una decisione del giudice. La Cassazione ha così respinto il ricorso di un uomo, cui l'ex moglie chiedeva gli arretrati del mantenimento per il figlio. Secondo la versione del padre, quel debito non esisteva, perché aveva pattuito col figlio di versare direttamente a lui l'assegno, e così aveva fatto puntualmente. Aveva anche ottenuto una vittoria davanti al tribunale, a Padova, che aveva raccolto la testimonianza del ragazzo. Salvo poi perdere in appello, nonostante il figlio avesse confermato di aver utilizzato i soldi versati dal padre. L'obbligo dell'assegno di mantenimento resta, infatti, nei confronti dell'ex coniuge anche dopo che la maggiore età dei figli, salvo nei casi in cui siano loro stessi a chiedere in tribunale di poterne beneficiare direttamente.


La terza sezione civile della Cassazione, sottolinea infatti, che una volta che si è stabilito in un provvedimento giudiziale chi debba essere il debitore e chi il creditore, tale provvedimento non può finire nel nulla sulla base di un accordo tacito. Il giudice può disporre il pagamento direttamente ai figli, ma evidenzia la Corte, «la norma non consente dubbi» sul fatto che non è una facoltà del genitore-debitore ma «può essere solo frutto di una decisione giudiziaria». 

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Il Gazzettino