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DOLO - Si è conclusa nel modo migliore la vicenda di una donna dolese che aveva un contenzioso con una banca che le chiedeva 120.000 euro di asseriti arretrati, tanto che era già partito il decreto ingiuntivo per tale somma. Quando la donna si è vista notificare il decreto per una cifra così ingente, ha deciso di rivolgersi all'avvocato Emanuele Compagno con studio a Dolo.
Il legale ha, quindi, presentato un'opposizione a decreto ingiuntivo presso il tribunale di Venezia contestando una serie di circostanze. In particolare, la sottoscrizione degli atti appariva non autentica. Inoltre veniva contestata la capacità probatoria dell'estratto conto depositato che non appariva possedere i requisiti di legge per poter costituire prova del debito. Il legale, inoltre, contestava la non credibilità dell'erogazione di un mutuo di così ingente portata ad una persona che non avrebbe potuto dare garanzie per non parlare dell'interesse applicato, ritenuto oltre soglia e, quindi, non dovuto. A seguito dell'opposizione il giudice invitava ad esperire la mediazione. La banca, però, ometteva tale passaggio sostenendo che era un onere a carico della persona ingiunta.
L'avvocato difensore della donna, Compagno, ha perciò portato come tesi la sentenza della Cassazione, a sezioni unite, del 2020 che impone l'onere di mediazione a carico della banca. Il giudice ha perciò, deciso che il decreto ingiuntivo dovesse essere revocato addebitando le spese legali a carico della banca. Soddisfazione per la signora dolese che, quindi, ha vinto la causa contro la banca.
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Il Gazzettino