Terrore nella notte: assalto in villa sul Terraglio. Anziani coniugi e figlia minacciati con cacciaviti

La villa lungo il Terraglio a Preganziol dove è avvenuto l'assalto dei banditi
PREGANZIOL -  Assalto in una villa nobiliare questa notte (7 luglio). Almeno tre malviventi travisati da cappucci sono entrati all'interno della villa Ego...

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PREGANZIOL -  Assalto in una villa nobiliare questa notte (7 luglio). Almeno tre malviventi travisati da cappucci sono entrati all'interno della villa Ego lungo il Terraglio a Preganziol (Treviso). In casa c'erano due coniugi ottantenni e la figlia di 44 anni. Dopo averli minacciati con dei cacciaviti, i banditi hanno sottratto gioielli, orologi e del denaro contante per poi allontanarsi e fuggire nelle vie circostanti. Tanta paura, ma nessun ferito, sul caso stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Treviso.

La rapina nella tenuta del conte Giuseppe Marcello del Mayno è avvenuta intorno alle 2 e i malviventi durante la fuga si sono disfatti di alcuni pezzi di argenteria, abbandonandoli nel parco che circonda la villa. Gli inquirenti hanno acquisito i filmati delle telecamere di sorveglianza. Indagini in corso. La coppia di anziani è molto scossa, come pure la figlia, che era di recente rientrata da Londra.

La villa
La dimora nobiliare assaltata ha origini settecentesche: i più antichi proprietari  sono i Grassi che furono i committenti. Alla fine del Settecento, con la morte di Giambattista Grassi, passò in eredità al figlio Girolamo che la mise in vendita: acquistata da Elia Cazzaiti, direttore della zecca di Venezia, pervenne poi ad Antonio Galvani cui successe la figlia Elisabetta, sposata al conte Guglielmo d'Onigo. A quest'ultima si devono forse gli interventi più importanti, finalizzati a convertire la villa da azienda agricola a residenza permanente. Proprio dal suo acronimo Ego (Elisabetta Galvani d'Onigo), che campeggia sullo stemma collocato nel timpano della casa padronale, si deve il soprannome della villa.

Alla fine della seconda guerra mondiale la villa ospitò un comando inglese e vide il trafugamento della maggior parte delle statue che ornavano il giardino. Caduta in abbandono per un ventennio, dopo il rilascio del decreto di vincolo nel 1964 sono cominciati una serie di restauri conclusi definitivamente nel 1996. Da allora la villa risulta suddivisa in più unità abitative.

 

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Il Gazzettino