Assalti ai bancomat con l'esplosivo, in carcere il "capo" della banda

FONTANIVA - Deve scontare una pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione, per reati di associazione per delinquere, furto aggravato, rapina ed uso di atto falso, commessi nel 2015 e...

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FONTANIVA - Deve scontare una pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione, per reati di associazione per delinquere, furto aggravato, rapina ed uso di atto falso, commessi nel 2015 e 2016 nelle province di Padova, Treviso, Vicenza e Verona. Mercoledì scorso i carabinieri di Cittadella hanno eseguito l’ordine di carcerazione emesso nei confronti di Robin Cavazza, 43 anni, dalla Procura generale della Repubblica presso il Tribunale di Venezia. I militari della città murata lo hanno rintracciato a Fontaniva e dopo la notifica del provvedimento lo hanno portato nel carcere di Padova.

Bancomat fatti saltare in aria

Stando alla ricostruzione degli eventi, la pena da scontare è relativa ad una serie di rapine e assalti ai bancomat fatti saltare in aria nell’estate del 2016 tra le province di Venezia, Treviso e Padova. Cavazza aveva patteggiato, nel novembre del 2020, 4 anni e 9 mesi. Residente a Treviso era stato processato di fronte al giudice per l’udienza preliminare di Venezia, Andrea Battistuzzi, in quanto il reato più grave a lui contestato era stato commesso a Salzano, dove assieme ad alcuni complici collocò due ordigni di fronte alla filiale di Banca Intesa. Gli altri colpi contestati al 43enne erano stati commessi ai danni della Banca Veronese di Zevio (Verona), dell’Antonveneta di Montegalda (Vicenza), della Cassa di risparmio del Veneto di San Giorgio Delle Pertiche, dell’area di servizio Berica Carburanti di Grantorto, della Popolare di Vicenza di Caldogno (Vicenza), del Credito Trevigiano di Piombino Dese e del distributore Seven Oil di Istrana (Treviso). Insomma, un gruppo ben organizzato e specializzato in azioni criminose che promettevano bottini allettanti.

La banda

Alcuni dei complici di Cavazza sono stati processati e condannati a pene fino a 12 anni di reclusione da altri tribunali. La banda dei bancomat era stata sgominata dalla Procura di Treviso nel 2016, nell’ambito di un’operazione che portò all’arresto di una ventina di persone, quasi tutti giostrai, facenti parte di due diversi gruppi d’azione. In totale una ventina di persone che sono state ritenute responsabili di 35 assalti solo agli sportelli bancomat per una somma trafugata di 500 mila euro. I gruppi godevano della collaborazione di quattro insospettabili, tra loro un padovano, che mettevano a disposizione propri spazi per nascondere le auto di grossa cilindrata utilizzate per le azioni e i vari arnesi necessari per gli assalti. Cavazza si trovava in stato di libertà e non appena emessa la disposizione dell’autorità giudiziaria, sono scattate le ricerche. É risultato essere nel padovano, a Fontaniva, competenza della stazione dei carabinieri di Cittadella che quindi ha eseguito l’ordine di restrizione della libertà personale.

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Il Gazzettino