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ASOLO - «Ha rovinato 30 anni della mia vita e ora ho paura». Manuela Dissegna, titolare del bar al Municipio si sfoga dopo l'aggressione e le percosse subite da un cliente, un episodio che ha scosso la Città dei Cento orizzonti. Intanto il protagonista della vicenda, un noto imprenditore, ieri era in piazza come se niente fosse, a consumare un caffè, come tutti i giorni. I carabinieri che stanno indagando sul caso hanno raccolto le prime testimonianze e nelle prossime ore sentiranno anche l'imprenditore, che è stato convocato in caserma. Il bar rimarrà chiuso ancora qualche giorno, anche se la titolare, ancora sconvolta dall'episodio, fa sapere che sente il bisogno di tornare a una sorta di normalità, anche dopo le tante manifestazioni di affetto arrivate. Oltre un centinaio di messaggi di vicinanza, tra cui quello del primo cittadino Mauro Migliorini e la pressoché unanime «condanna da parte degli esercenti del centro storico», dicono alcuni negozianti. Voglia di tornare, ma anche paura: per questo è scattata la denuncia nei confronti dell'imprenditore, che dopo l'episodio si è allontanato dicendo davanti a tutti i presenti: «Non finisce qui».
LA VITTIMA
«Ha rovinato 30 anni della mia vita - dice Dissegna, che gestisce da sempre l'attività della famiglia Simonetti - In questo momento sono molto demoralizzata, sono proprio a terra: mai mi sarei aspettata una cosa così.
I TESTIMONI
Il signore si accompagna di un bastone appuntito e questo ha impensierito gli avventori del bar, che hanno provato a difendere la signora. «Sono accorso per le forti urla - testimonia Roberto Ceccato del ristorante Ca' Derton - pensavo scherzasse, ma poi ho visto i pugni. Era conosciuto, ma finora nessun gesto eclatante». «Provocava - aggiunge Armando, avventore del bar - ma poi non andava mai fino in fondo». Sono in molti a pensare che non sia più solo un personaggio sopra le righe, anche se qualcuno, anche dopo quanto accaduto, continua a dire che «la piazza lo considera strambo, ma non un violento». Dura la posizione di Ilaria Damini, tra i primi ad accorrere: «È una persona che si sente autorizzata a fare queste cose e sa che non verrà punito. Episodi come questo fanno male e preoccupano».
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Il Gazzettino