Padova. I Salesiani devono vendere, 40 famiglie resteranno senza l'asilo

È a rischio anche la paritaria “Nostra Signora del Suffragio alle Cave”: stoppate le iscrizioni

L'asilo Mamma Margherita
PADOVA - Paltana e Cave rischiano di rimanere senza scuola materna. Le difficoltà economiche che costringono molti istituti religiosi a mettere in vendita il loro...

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PADOVA - Paltana e Cave rischiano di rimanere senza scuola materna. Le difficoltà economiche che costringono molti istituti religiosi a mettere in vendita il loro patrimonio immobiliare rischiano di avere ripercussioni molto pesanti su decine e decine di famiglie padovane. Il caso più eclatante riguarda i 40 bambini iscritti alla materna Mamma Margherita di via Adria che hanno ricevuto una comunicazione in cui si spiega che a partire dal prossimo anno scolastico la struttura sarà chiusa. Il motivo è che l’immobile, assieme al teatro Don Bosco, è stato messo in vendita dalla Congregazione dei Salesiani, proprietaria di entrambi gli edifici alla Paltana. Sulla questione martedì sera al centro parrocchiale don Bosco si è tenuta una riunione a cui ha partecipato anche l’assessora alla Politiche scolastiche Cristina Piva. «Fino a qualche anno fa i salesiani gestivano tutto il centro parrocchiale di cui facevano parte, tra le altre cose, la scuola materna, i campi da calcio e il teatro Don Bosco – ha spiegato ieri Piva – Salesiani che ora, nell’ambito di una campagna di alienazione che coinvolge un po’ tutta Italia, hanno la necessità di vendere tutto».

Gli ostacoli

Una vendita che però si prospetta tutt’altro che facile. «Solo per l’asilo vengono richiesti oltre 600mila euro – ha aggiunto l’esponente Dem – a fronte di una cifra del genere sarà molto difficile che qualcuno acquisti per continuare a portare avanti una scuola materna. Anche per il Comune non è proponibile un’operazione di questo tipo». A quanto si sa, i privati che gestiscono attualmente l’asilo avrebbero presentato un’offerta ai salesiani, offerta che però sarebbe stata considerata non congrua. «A fronte di tutto questo – ha detto, poi, l’assessora - 40 famiglie rischiano di andare incontro a disagi non indifferenti. Gli asili più vicini, infatti sono alla Mandria, a Sacra Famiglia o a Voltabrusegana. La nostra amministrazione cercherà di trovare una soluzione alternativa all’interno del quartiere. Ad oggi, però, non abbiamo individuato degli spazi adeguati».

A quanto si apprende uno degli obiettivi della Congregazione dei Salesiani sarebbe quello di vendere i campi sportivi al Comune. Quanto agli altri immobili - asilo e teatro Don Bosco in primis - se l’amministrazione comunale non concederà un cambio di destinazione (ipotesi per nulla scontata, anzi) la loro vendita rischia di essere molto complicata.

L'altro caso

Anche se i tempi potrebbero essere più lunghi, a rischio chiusura è anche la scuola materna (paritaria) Nostra Signora del Suffragio in via Pelosa alla Cave. L’asilo infatti è ospitato all’interno di un immobile di proprietà delle Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio. L’ordine religioso, però, avrebbe deciso di vendere il palazzo che potrebbe diventare, in prospettiva, uno studentato. Da qui l’esigenza di liberare gli spazi occupati dalla materna. I gestori della struttura hanno già comunicato che non accetteranno più iscrizioni. Questo significa che, al massimo entro due anni, il quartiere è destinato a perdere il suo asilo. Insomma, entro breve due rioni dovranno fare i conti con il venir meno di strutture fondamentali. Strutture che vanno ad affiancare le scuole materne gestite dal Comune. Le due vicende evidenziano le difficoltà con cui, ormai da anni, devono fare i conti gli enti religiosi costretti ad alienare la gran parte dei loro beni immobiliari. Da questo punto di vista è diventata emblematica la vicenda legata al seminario minore di Tencarola di Selvazzano, finito all’asta un paio di mesi fa. 

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Il Gazzettino