Il vecchio asilo di Pordenone sarà "privato" ma con tariffe uguali al pubblico

Trovata la soluzione a Torre per aumentare nettamente i posti per il nido. Intanto passa il progetto del nuovo polo

Il vecchio asilo di Pordenone sarà "privato" ma con tariffe uguali al pubblico
PORDENONE - Il "vecchio" asilo nido di Torre diventerà semi-privato. È così che sarà salvato e potrà continuare a garantire posti...

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PORDENONE - Il "vecchio" asilo nido di Torre diventerà semi-privato. È così che sarà salvato e potrà continuare a garantire posti indispensabili per i bimbi e un sollievo alle famiglie di Pordenone. La formula sarà quella del bando, ad una determinata condizione: il privato (o la coop) che si aggiudicherà la gestione del polo per l'infanzia che sarà "doppiato" dal nuovo asilo, dovrà praticare la stessa tariffa del servizio pubblico. «Questo per quanto riguarda l'offerta di base - ha spiegato il sindaco Alessandro Ciriani - mentre i costi saranno liberi se si vorranno dare anche servizi in più». «Daremo al privato - ha proseguito il sindaco - uno stabile pronto, senza altri costi. Il canone è quello che si definisce ricognitorio, quindi minimo». Con questa operazione si potrà avere un vero aumento dei posti disponibili, che non si limiteranno ai venti in più del nuovo asilo.


IL FUTURO
La giunta, intanto, ha dato il via libera al progetto del nuovo asilo di Torre. sorgerà nell'area verde accanto al bocciodromo e al campo di calcio di Torre, in via Musile. Per la sua realizzazione il Comune di Pordenone potrà godere del finanziamento Pnrr di 1 milione 492 mila euro, mentre integrerà 508 mila euro per coprire il fabbisogno totale. L'asilo nido, nuovo a tutti gli effetti, potrà accogliere 60 bimbi, quasi una ventina in più rispetto a quelli dell'edificio già esistente nel quartiere, si svilupperà su un unico piano e sarà dotato di diverse sezioni, sia per i neonati che per i piccolini. La struttura sarà bella, accogliente, energeticamente efficiente e immersa nel verde. I lavori di realizzazione partiranno verso novembre 2023 e dureranno circa un anno. Soprattutto dopo la pandemia e probabilmente a causa delle difficoltà economiche, oggi i cittadini prediligono portare i propri bambini in strutture pubbliche, meno costose di quelle private e ciò ha contribuito ad un'impennata nelle richieste.
Spiega il sindaco Alessandro Ciriani: «Siamo consci che questa necessità oggi così impellente, si affievolirà negli anni a causa dell'inverno demografico a cui stiamo assistendo ma, per reggere a quest'onda temporanea, è assolutamente fondamentale offrire ai cittadini dei servizi per soddisfare i loro bisogni, creando spazi studiati secondo criteri moderni, razionali e versatili, in modo che, se in futuro non dovessero esserci inversioni di tendenza, questi spazi potranno essere facilmente riconvertiti. Certamente ci auguriamo che questo non serva, confidando in una crescita della natalità».


L'URGENZA


Quest'opera è stata fortemente voluta dal sindaco Ciriani sulla scorta dei dati alla mano. Conclude il primo cittadino: «Mentre negli anni scorsi i posti negli asili nido erano totalmente congrui, l'impennata di richieste per i servizi successiva alla pandemia, sia per i Punti Verdi che per gli asili, imponeva una riflessione e una risposta. Questa è stata una scelta sociale che ho voluto seguire per evitare di lasciare qualcuno indietro, anche alla luce delle difficoltà economiche che attanagliano molte famiglie in questo particolare momento storico». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino