Asili nido comunali: 50 addette alle pulizie senza busta paga

Asili nido comunali: 50 addette alle pulizie senza busta paga
PADOVA - La cooperativa non paga e 50 addette alle pulizie dei nidi comunali rimangono senza stipendio. Il Comune, però, si schiera con le lavoratrici: «È una...

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PADOVA - La cooperativa non paga e 50 addette alle pulizie dei nidi comunali rimangono senza stipendio. Il Comune, però, si schiera con le lavoratrici: «È una situazione inaccettabile, noi siamo in regola con i pagamenti».


A lanciare l’allarme è stato, ieri mattina, Silvio Nalon di Adl Cobas. «Ci ha chiesto aiuto una decina di donne che, per conto della cooperativa Primavera, svolgono le pulizie nei 18 nidi comunali. A giugno non hanno ricevuto lo stipendio». Situazione che non riguarda soltanto le lavoratrici che si sono già rivolte al sindacato Cobas, ma anche altre 40 colleghe impiegate con le stesse mansioni.

IL PROBLEMA

«Si tratta di lavoratrici che guadagnano meno di 800 euro al mese per 10 mensilità all’anno, dal momento che a luglio e agosto gli asili sono chiusi – ha aggiunto il sindacalista Nalon – Persone che già normalmente fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e che ora rischiano non riuscire a pagare affitti, mutui e utenze. La cosa più grave di tutta questa vicenda è che, a quanto ci risulta, il Comune è in regola con tutti i pagamenti. A questo punto viene da chiedersi che fine hanno fatto questi soldi».
«Non c’è solo questo – ha detto invece Stefano Pieretti sempre di Adl Cobas – da gennaio la coop paga gli stipendi in due tranche mensili e non in un’unica soluzione, cosa che crea altri problemi alle lavoratrici. Una soluzione va trovata. Se la coop Primavera non fosse in grado di onorare le buste paga a intervenire dovrebbe essere la capofila dei vincitori dell’appalto, ossia la cooperativa Aura».

GLI SVILUPPI

Complessivamente le lavoratrici che svolgono le pulizie nei nidi comunali sono 50. Questo significa che altrettante famiglie, in un’estate che dal punto di vista economico e dei rincari è già drammatica, sono costrette a dover fare i conti con uno stipendio che non arriva. Dopo essere stata sommersa da un mare di proteste e solleciti, qualche giorno fa la cooperativa Primavera ha inviato una comunicazione a tutte le lavoratrici. Un messaggio che non ha fatto altro che esacerbare i malumori. “Il saldo delle retribuzioni di giugno sta subendo dei ritardi causati dalla difficoltà d’incasso anche con riferimento al vostro appalto – si legge nella comunicazione – Si è svolto un incontro sindacale nel quale abbiamo fornito le più ampie rassicurazioni in merito. Spiacenti dei disagi, desideriamo rassicurare sul fatto che il pagamento degli stipendi è priorità del consiglio d’amministrazione che sta mettendo in atto quanto possibile per adempiervi, compatibilmente con i flussi d’incasso». Insomma, tra le righe secondo i vertici della coop il mancato pagamento sarebbe imputabile anche al fatto che Palazzo Moroni non avrebbe ancora corrisposto il dovuto.

LA REPLICA

«Non è assolutamente vero – ha scandito l’assessore alle Politiche scolastiche, Cristina Piva – Ho fatto le verifiche, i pagamenti sono stati effettuati secondo le tempistiche previste dal contratto. Queste lavoratrici, che mi risulta svolgano molto bene i compiti che sono stati loro assegnati, hanno il diritto di essere retribuite mese per mese. La nostra amministrazione interverrà su questa situazione. Tra le altre cose, giusto la settimana scorsa abbiamo sottoscritto con i sindacati e le organizzazioni datoriali un protocollo d’intesa sugli appalti, di conseguenza sarebbe paradossale passare sopra a una vicenda come questa».


«Purtroppo – ha aggiunto Piva – a meno di un mese dalla riapertura dei nidi è praticamente impossibile rescindere il contratto e indire un nuovo bando di gara. Nonostante questo, faremo tutto il possibile per far valere i diritti di queste lavoratrici».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino