Ascopiave, bilancio record: «Cinquanta milioni per i soci»

Il presidente di Ascopiave, Nicola Cecconato
TREVISO - Piovono dividendi nella Marca. Il primo bilancio chiuso da Ascopiave dopo l’operazione con Hera è da record. L’utile supera i 490 milioni di euro. E...

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TREVISO - Piovono dividendi nella Marca. Il primo bilancio chiuso da Ascopiave dopo l’operazione con Hera è da record. L’utile supera i 490 milioni di euro. E la società distribuirà complessivamente 50 milioni di dividendi. Di questi, 31 milioni nel trevigiano. Nello specifico, 26 milioni passeranno attraverso Asco Holding. Più altri 5 milioni destinati ai Comuni che sono direttamente azionisti di Ascopiave: il 5,9% rappresentato dai sindaci “ribelli”, capeggiati da Spresiano. Il quadro ha preso forma con l’approvazione del bilancio da parte dell’assemblea degli azionisti andata in scena ieri a Imola. «In tutta la sua storia Ascopiave non aveva mai visto un dividendo del genere – sottolinea il presidente Nicola Cecconato – sono risorse che andranno a beneficio del territorio. È stato possibile arrivare a queste cifre perché abbiamo messo in sicurezza il patrimonio della società: grazie all’operazione con Hera abbiamo più che raddoppiato il valore, passando da 400 a 850 milioni». 

LA NOMINA
L’assemblea ha anche nominato il nuovo consiglio di amministrazione di Ascopiave. Come ci si attendeva, Cecconato è stato confermato al timone. Così come sono stati confermati tutti i nomi indicati dalla maggioranza guidata da Asco Holding: Greta Pietrobon, Roberto Bet, Mariachiara Geronazzo, Enrico Quarello e Luisa Vecchiato. La novità è che stavolta c’era in ballo anche un settimo posto. Per questo c’è stata una sfida tra la lista degli otto sindaci “ribelli” (Spresiano, Trevignano, Giavera, Mareno, Pieve di Soligo, Segusino, Follina, Riese) e quella di Asm Rovigo Spa, che nell’ultima settimana è stata irrobustita da un patto parasociale stretto da 10 comuni già presenti nell’assemblea della Holding (Maser, Caerano, Cavaso, Possagno, Pieve del Grappa, Vittorio Veneto, Cison, Carbonera, Istrana, Meolo). Alla fine l’ha spuntata proprio questa ultima: il settimo posto disponibile nel cda è andato all’avvocato Cristian Novello. Nei giorni scorsi era finito al centro delle polemiche perché dipendente di Veneto Acque. Per qualcuno sarebbe stato incompatibile, soprattutto alla luce del fatto che anche ieri Ascopiave ha confermato che non appena possibile parteciperà a delle gare per diversificare il business espandendosi nel settore idroelettrico e in quello del ciclo idrico integrato, anche se per ora non si guarda al trevigiano. 
LA POLEMICA
«Veneto Acque fa investimenti, non esercita attività nel servizio idrico integrato – specifica Cecconato – l’assemblea ha votato, il cda ha ritenuto che tutti avessero i requisiti necessari e quindi sono stati tutti accettati». Chi sottolinea il successo è il sindaco di Carbonera: «Apprendo con soddisfazione che il candidato della lista presentata da Rovigo è riuscito a entrare nel cda – dice Federica Ortolan – dispiace per le polemiche. Abbiamo deciso di esprimere il voto in assemblea per sostenere un rappresentante che potesse meglio esprimere gli interessi di noi soci con piccolissime quote». Cecconato, invece, non commenta la sfida per l’ultimo posto in consiglio tra i sindaci “ribelli” e la lista guidata da Asm Rovigo. Qui il presidente riprende il “non possumus” papale: «Non posso, non devo e non voglio occuparmi delle questioni tra i soci – scandisce – le liste sono state presentate e la maggioranza ha votato, con l’ausilio del notaio presente in assemblea». 
I COMPENSI

L’assemblea ha inoltre deciso un compenso da 380mila euro all’anno per il cda: 80mila al presidente e 50mila per ognuno degli altri consiglieri. «Il gruppo Asco Holding è la nostra Ferrari – esulta Stefano Marcon, sindaco di Castelfranco – i risultati sono stati incredibili grazie all’importante operazione di valorizzazione delle vendite che ha permesso plusvalenze da capogiro, senza far perdere valore alla società. Come socio della Holding guardo con grande attenzione a questi numeri che a cascata mi permetteranno di incassare un corposo dividendo. In questo periodo tali risorse sono fondamentali per mantenere i servizi ai nostri concittadini». «I risultati raggiunti certificano il lavoro svolto, con dedizione e silenzio – tira le fila Marco Serena, sindaco di Villorba – un grazie al board che ha governato la società in questi anni e un augurio di buon lavoro al nuovo consiglio di amministrazione». 
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Il Gazzettino