L'Ascom: «Chiuderanno 4-5.000 attività e 2.000 professionisti, ecco chi rischia di più»

Flash-mob organizzato a Padova lo scorso giugno
PADOVA -  «I numeri reali non arriveranno prima della fine di gennaio, ma nel frattempo l'analisi di Confcommercio lascia poco spazio all'ottimismo. Anche...

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PADOVA -  «I numeri reali non arriveranno prima della fine di gennaio, ma nel frattempo l'analisi di Confcommercio lascia poco spazio all'ottimismo. Anche se questo - ricorda il presidente dell'Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin - in un imprenditore non può mai mancare, soprattutto adesso che è partita la campagna di vaccinazione contro il Covid».

«Cifre definite dallo stesso Ufficio Studi Confcommercio «impietose» ma determinate dall'effetto combinato del Covid e del crollo dei consumi fissato al 10,8% .- spiega -  Questo significa che, in Italia, assisteremo alla chiusura definitiva di oltre 390mila imprese del commercio non alimentare e dei servizi di mercato,fenomeno non compensato dalle 85mila nuove aperture». 

«A Padova e provincia, dove sono attive 27.673 imprese nel commercio, 6.210 nell'alloggio-ristorazione e 25.850 nei servizi, le serrande abbassate potrebbero aggirarsi intorno alle 4/5mila unità, frutto avvelenato dell'emergenza sanitaria che, con tutte le conseguenze che ne sono derivate, restrizioni e chiusure obbligatorie incluse, ha acuito drasticamente il tasso di mortalità delle imprese», avverte Bertin.

I comparti più colpiti

A patire maggiormente saranno i servizi di mercato, che si ridurranno del 13%rispetto al 2019, mentre nel commercio la quota rimarrà più contenuta, ma comunque elevata, pari all'8%.Tra i settori più colpiti, nell'ambito del commercio, abbigliamento e calzature (-15%), ambulanti (-10%) e distributori di carburante (-10%); nei servizi di mercato le maggiori perdite di imprese si registreranno, invece, per agenzie di viaggio (-25%), bar e ristoranti (-15%) e trasporti (-15%). C'è poi tutta la filiera del tempo libero che, tra attività artistiche, sportive e di intrattenimento, fa registrare complessivamente un crollo con la sparizione di un'impresa su tre.

Male anche gli autonomi

Alla perdita di imprese va poi aggiunta anche quella relativa ai lavoratori autonomi, ovvero quei soggetti titolari di partita Iva operanti senza alcun tipo di organizzazione societaria.  All'Ascom di Padova, per il territorio provinciale, stimano la chiusura per circa 2 mila professionisti tra ordinistici e non ordinistici, operanti nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, amministrazione e servizi, attività artistiche, di intrattenimento e divertimento e altro.

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Il Gazzettino