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PADOVA Ha un talento spiccatissimo per il disegno, che usa per esprimersi come se fosse una lingua. Per esempio, quando va a mangiare alle Cucine Popolari prende fogli e matite e crea delle vignette con riso e formaggio, i suoi piatti preferiti. Come ben sanno gli operatori della mensa di via Tommaseo, i quali, ormai abituati alle sue richieste, sono pronti a offrirli subito a quell'ospite gentile e discreto arrivato dalla Siberia, che ancora non conosce l'italiano, ma che ha un sorriso e un buonumore che allargano il cuore.
Vladislav Shirokov, 45 anni, soprannominato Vladì, è una persona a modo che nel suo Paese si manteneva disegnando caricature per i giornali locali. Oggi è indigente, senza un tetto e quindi per il pranzo e la cena si rivolge alla struttura diretta da Suor Albina Zanonà, a cui non è sfuggito il talento del commensale russo e quindi ha deciso di coinvolgerlo in un progetto di solidarietà, assegnandogli il compito di fare un disegno da inserire nella locandina che pubblicizza il libro Chef in relazione: la pubblicazione, in uscita proprio oggi, raccoglie 27 ricette finalizzate a evitare che il cibo avanzato vada sprecato, scritte da 11 rinomati cuochi.
Inoltre, la copertina del numero di Natale del settimanale diocesano La Difesa del popolo riproduce un disegno di Vladì, il cui nome d'arte è Shir, il quale in Russia ha lasciato due figli di 16 e 18 anni, rimasti con la mamma; lui, invece, nell'ultimo anno ha dormito al Parco San Giuliano di Mestre, ma da una settimana ha trovato accoglienza durante la notte a Casa Arcella, gestita dalla Caritas.
LA SOLIDARIETÀ
«Gli ho chiesto - racconta suor Albina - di predisporre la locandina pubblicitaria per il libro e lui sorridendo ha realizzato un bellissimo disegno, in cui si vedono un cestino e una pentola con dentro il cibo, gli chef in relazione con i volontari, e molti personaggi. Vladì è una persona gentile e raffinata. Di recente gli avevano rubato le matite professionali che utilizza per le vignette e quindi abbiamo fatto una colletta, raccogliendo 100 euro: lui, felicissimo, è andato a ricomprarle e ha documentato dettagliatamente come aveva speso il denaro con un disegno». «I russi non hanno una lingua veicolare, non parlano inglese - racconta Adriana, volontaria delle Cucine che sta insegnando l'italiano a Vladì -. Per questo, prima di iniziare con le nostre lezioni, utilizzava la sua arte per comunicare e chiedeva il pasto disegnando».
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Il Gazzettino