L'artista "Nane Cristo", 95 anni, ritrova il suo amico Hemingway

Ernest e l'amico Nane Cristo
QUARTO D'ALTINO - Hemingway fu suo cliente e, almeno per un paio di volte, il celebre scrittore statunitense lo volle con sé nelle sue battute di caccia. È morto ieri...

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QUARTO D'ALTINO - Hemingway fu suo cliente e, almeno per un paio di volte, il celebre scrittore statunitense lo volle con sé nelle sue battute di caccia. È morto ieri Giovanni Simoncin, meglio conosciuto come "Nane Cristo", aveva da poco compiuto 95 anni e viveva in località Trepalade di Quarto d'Altino, in via Trieste.




Nane, che fino a poco tempo fa produceva stampi in sughero e legno di palmipedi e trampolieri per la caccia, incontrò negli anni 50 per due volte Ernest Hemingway in valle a Caorle. Ad organizzare l'incontro fu il barone Franchetti che per l'occasione disse allo scrittore: «Ernest, ti presento il più grande artista d'Europa di "stampi per la caccia"».



Lo scrittore Premio Nobel si innamorò subito degli stampi di Nane tanto che divenne suo cliente. Simoncin, originario di Burano, nel salotto di casa conservava una foto in bianco e nero di Hemingway di una copertina della rivista statunitense "Life". In una recente intervista ricordava le sue giornate con Hemingway ospite anche nella casa di Trepalade: «Parlava abbastanza bene l'italiano e qualche battuta in dialetto veneto ogni tanto gli usciva di bocca. Amava la natura... e le donne, la fauna e la vegetazione del nostro territorio lagunare. Il suo cuore era ancora legato a questa provincia che lo aveva ispirato non poco».



Ma non ci fu solo il celebre scrittore tra i clienti del Nane. Più di recente da lui si rifornica anche Roberto Baggio, da anni collezionista degli stampi dell'artigiano veneziano, talmente affezionato che li vuole firmati. Il fantasista della nazionale italiana di calcio, appassionato di caccia, faceva spesso tappa a Trepalade. L'estate scorsa andò a prendere Simoncin in auto per portarlo a pranzo in provincia di Vicenza dove l'ex giocatore vive. Nane - senza peli sulla lingua - ad un certo punto durante il viaggio disse a Baggio: «Roberto, se non rallenti con l'auto ti avverto che scendo».



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Il Gazzettino