Artigiano positivo, ignora l'esito e gira per tutto il Veneto: i vigili lo bloccano in casa

Tampone in farmacia
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CURTAROLO - Invitato ad una cena, ha effettuato un tampone rapido in farmacia. E un artigiano quarantenne di Pieve di Curtarolo è risultato positivo al Coronavirus. In questi casi la prassi obbliga a sottoporsi ad un test molecolare e soprattutto, nonostante non vi siano sintomi particolari, è fondamentale rimanere a casa senza contatti. Precauzioni che J.C.V.A. ha pensato bene di non prendere, continuando a condurre la propria vita privata e professionale come nulla fosse. Di fatto l'artigiano ha continuato a girare il Veneto per lavoro, pur consapevole della sua positività. Non sapeva, tuttavia, che era partita a suo carico tutta una trafila burocratica che si è conclusa con l'identificazione, la denuncia e una pesante sanzione.

IL CONTROLLO
Venerdì sera, 16 settembre, l'agente della Polizia locale di Curtarolo e una pattuglia del Reparto Operativo della Federazione del Camposampierese, hanno effettuato un controllo nella sua abitazione, a seguito di una nota della Ulss che segnalava come l'uomo si fosse reso irreperibile dopo un tampone risultato positivo. Gli agenti, dopo aver raccolto le testimonianze dei vicini di casa, hanno appurato come l'artigiano uscisse di casa ogni giorno per andare al lavoro, di fatto violando il provvedimento di isolamento domiciliare fiduciario emesso nei suoi confronti. Lo hanno così aspettato sotto casa per oltre un'ora. Al suo arrivo, la Polizia locale gli ha contestato la violazione della misura restrittiva a cui era sottoposto per contenere la diffusione del virus Sars-CoV-2. Il quarantenne dal giorno del tampone positivo si è reso irreperibile alle autorità sanitarie, non rispondendo alle telefonate del servizio di prevenzione. Così è scattata la segnalazione da parte dell'Ulss al sindaco di Curtarolo, il quale ha subito richiesto l'intervento della Polizia Locale.


L'uomo ha dichiarato che si trattava solo di un equivoco, in quanto a suo dire il tampone rapido risultato positivo in farmacia era sbagliato perché lui si sentiva bene e non aveva alcun sintomo, per cui era impossibile che avesse il Covid. Quando gli è stata contestata la violazione dei provvedimenti sanitari, infastidito ha dichiarato che le norme sul Coronavirus sono tutte incostituzionali, per poi concludere affermando che il Covid è un'invenzione. Ora l'artigiano è stato denunciato per epidemia colposa e rischia una sanzione amministrativa fino a tremila euro.
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Il Gazzettino