Colussi: dopo gli affreschi restaurati, un parcheggio da 170 posti

La Ciasa dei pupe in corso Italia a Cortina con gli affreschi restaurati
CORTINA - La famiglia Colussi sta promuovendo la costruzione di un nuovo parcheggio interrato, nel centro di Cortina, con la capacità di oltre 170 posti auto:...

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CORTINA - La famiglia Colussi sta promuovendo la costruzione di un nuovo parcheggio interrato, nel centro di Cortina, con la capacità di oltre 170 posti auto: «È un’opera privata, ma di grande interesse pubblico, che vorremmo mettere a disposizione della comunità, in occasione dei prossimi Giochi olimpici e paralimpici invernali 2026», spiegano i promotori


L’ANNUNCIO
L’annuncio fa seguito alla comunicazione sulla fine dei lavori di restauro della “Ciasa dei pupe”, come è conosciuto in Ampezzo il fabbricato della vecchia dipendenza dell’albergo Aquila Nera. La casa si trova lungo l’isola pedonale di corso Italia, a fianco dello storico hotel, un tempo della famiglia Ghedina “Tomasc”. Oggi il piccolo edificio è della famiglia Colussi, che ha promosso e finanziato l’intervento di restauro, con l’intento di restituire alla comunità un tassello della sua storia. Le pareti furono dipinte a metà Ottocento dai fratelli Ghedina pittori, ai quali oggi è intitolata la piazzetta adiacente, alla fine della passeggiata dello struscio cortinese. Luigi, Giuseppe e Angelo Ghedina erano figli di Gaetano, proprietario dell’Aquila Nera, con il soprannome ampezzano “Tomasc”, da un loro antenato di nome Tommaso. La scritta dell’insegna è ben leggibile, sotto il poggiolo che dà sul corso. Dalla “Ciasa dei pupe” sono appena stati tolti i ponteggi. L’intervento si è svolto su progetto e direzione dei lavori dello studio di architettura Marpillero di Udine, realizzato dalla impresa bolognese Leonardo, specializzata nell’analisi, restauro e manutenzione di beni artistici. Dopo il restauro conservativo del bene, le facciate affrescate sono tornate a offrire gustose scene di vita e volti di personaggi noti, a quanti passeggiano in piazza. Leonardo da Vinci, Raffaello, Duerer, Tiziano, Michelangelo, Dante, Goethe, Shakespeare o lo stesso Ghedina osservano dall’alto. Ci sono figure allegoriche, le arti e le scienze, le età dell’uomo. Particolarmente accattivanti sono le scene di vita ampezzana, che creano una trama narrativa leggibile nelle facciate decorate.

 
LA SFIDA


C’è un’unica porzione bianca, che fa da eccezione: i fratelli Ghedina l’hanno lasciata volutamente incompiuta, per incoraggiare una sfida a chiunque avesse voluto competere con il loro talento. Sinora nessuno ha colto la sfida. «E così, nella fedeltà della rappresentazione e dello stato conservativo con il quale essa è giunta a noi, l’intervento di restauro ha riguardato non solo gli intonaci dipinti, ma anche quelli decorati, gli elementi lapidei dei basamenti e delle cornici marcapiano, e quelli lignei e metallici del balconcino – dicono i proprietari – l’immenso valore storico della casa è stato oggi reso di nuovo uniforme, come concordato con la Soprintendenza delle belle arti di Venezia, che ha seguito i lavori». 

 

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Il Gazzettino