Installazioni artistiche per una visione diversa del Vajont

L'opera "90° cw" di Andrea Naciarriti
Dove eravamo rimasti? Poco importa, quel che importa è che ora finiamo. E Two Calls for Vajont, questa volta, finirà per davvero. Finirà con...

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Dove eravamo rimasti? Poco importa, quel che importa è che ora finiamo. E Two Calls for Vajont, questa volta, finirà per davvero. Finirà con l’installazione sulla diga del Vajont e sulla parete meridionale dello Spazio espositivo di Casso (le ex scuole) delle due opere che ormai cinque anni fa vinsero il concorso di Dolomiti Contemporanee per ridisegnare, o meglio ri-immaginare, quel maledetto profilo grigio cementato alla notte del 9 ottobre 1963. Dunque largo ai progetti di Andrea Nacciarriti (“90°cw”) e di Dimitri Giannina (“Remrite-rewrite”). Ovvero le due opere, tra le circa 180 proposte, che la giuria presieduta da Marc Augé decretò meritevoli di conquistare l’arco interno della diga. Due i riconoscimenti speciali assegnati all’epoca: quello denominato Dc-Acqua Dolomia-line a “Tra le linee”, di Mahatsanga Le Dantec/Micol Grazioli; e l’altro Dc-Acqua Dolomia-wall, a “Riflessione estatica”, di Daniela Di Maro, e - pari merito - a “Ritratti”, di Monica Biancardi.


ALLE ORIGINI
Two Calls si presentò da subito come un’iniziativa atipica, che non puntava semplicemente alla realizzazione di due opere d’arte contemporanea sulla diga e sulla parete meridionale dello Spazio di Casso, quanto di attrezzare una piattaforma di riflessione articolata e condivisa, che potesse crescere e penetrare nel cuore del Vajont, incentrata sui concetti di rigenerazione e slancio, aperta al mondo e non solo alle aree colpite il 9 ottobre del 1963.
VERSO IL FUTURO
Oggi, grazie alla collaborazione con l’Associazione culturale Etrar.T.E. (Rinascita territoriale espressiva), e alla legge regionale del Friuli Venezia Giulia 8 luglio 2019 (la numero 10: Giornata in ricordo della tragedia del Vajont e del riconoscimento Memoria del Vajont, Manifestazione di interesse per l’anno 2020), il concorso finalmente sarà riattivato e portato a termine.
NUOVA FASE
Two Calls_restart, questo il nome della nuova fase, altro non è, e sarà, che la fase finale del progetto per la realizzazione delle opere. Ma non finisce qui. A cotè sarà anche realizzata una mostra online (www.twocalls.net) che farà vivere agli utenti una selezione di progetti che non sono riusciti a conquistare il muro, ma comunque l’attenzione di chi li ha valutati.
LOCAL
Nel corso dei prossimi mesi inoltre verranno realizzati tre incontri pubblici, in remoto o in presenza a seconda della situazione sanitaria internazionale, che puntano al coinvolgimento delle comunità locali e del pubblico, promuovendo un processo partecipato e condiviso che spieghi i motivi e il significato dell’opera e di questo approccio, che tratta la Memoria attraverso la cultura costruttiva e la qualità della ricerca artistica.
GLOBAL

Infine, nella seconda metà del 2021, Two Calls parteciperà a un’importante Rassegna internazionale incentrata su Resilienza e sostenibilità, sul valore dell’arte pubblica nell’ambito della rigenerazione territoriale e del patrimonio d’architettura.
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Il Gazzettino