Art bonus, a Padova completate 14 opere. L'assessore Colasio: «Ora il Castello Carrarese»

Dal capitello dei Carmini alla tomba di Antenore, grazie agli sconti fiscali enti e privati hanno investito 1,7 milioni

L'assessore Andrea Colasio durante un sopralluogo al Castello Carrarese
PADOVA - Puntare su un gesto di generosità per ritrovarsi una città splendida e invidiata, i cui tesori non sono lasciati andare in rovina, ma invece coccolati ed...

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PADOVA - Puntare su un gesto di generosità per ritrovarsi una città splendida e invidiata, i cui tesori non sono lasciati andare in rovina, ma invece coccolati ed esaltati. Questa la scommessa giocata da Padova sull'Art bonus, il meccanismo che consente sconti fino al 65 per cento su chi spende per sostenere progetti di restauro. Finora enti e privati cittadini hanno contribuito con 1,7 milioni a operazioni di recupero che si sono già concluse per una spesa di 3 milioni e 71 mila euro. Sono 14 gli interventi completati. Fra questo il restauro della scuola Ardigò-Mameli ha visto una compartecipazione della Fondazione Cariparo con 653mila euro sui 960mila in programma dal Comune. E ancora, la Fondazione è intervenuta con 315mila euro sulla sistemazione del manto di copertura del tetto, spesa sulla quale il Comune ha messo altri 250mila euro. E sull'Oratorio S. Michele con 146mila euro e l'Odeo Cornaro con 34mila. Ma oltre a questi massicci investimenti ce ne sono stati anche di piccoli, interamente coperti dalle erogazioni. Ad esempio il ripristino del capitello dei carmini con 12mila euro oppure la sistemazione della fontanella di piazza delle Erbe per 6.100 euro tutti versati da una ditta. E ancora grazie a un cittadino con 13mila euro si è potuto sistemare l'altare della chiesa del cimitero maggiore. Non sono mancati i tradizionali contributi della Fischer ad esempio, dei Lions, oppure di enti come l'Ordine degli Avvocati. O di imprenditori come Franco Luxardo che ha adottato la statua di Vettor Pisani mentre Luca Marzano titolare della Sirman ha scelto la statua del Canova. Ma la maggioranza ha voluto rimanere anonima.

«Ora il Castello»

«Avevamo pensato ad una agenzia specializzata per promuovere il ricorso all'Art Bonus, poi invece abbiamo fatto tutto con risorse interne - dichiara l'assessore alla Cultura Andrea Colasio - Nella nostra città il rapporto pubblico-privato è molto importante tanto è vero che stiamo realizzando progetti importanti come all'ex Macello in corso Australia con Leroy Merlin mentre abbiamo concluso quello del restauro del frontone del Foro Boario in Prato, con reciproca soddisfazione. Ora abbiamo cinque anni davanti per individuare altre imprese e cittadini del territorio per le grandi sfide che ci attendono. La prima è cercare nuovi sponsor per concludere i restauri del Castello carrarese. Per quanto riguarda il Prato contiamo di concludere i cantieri sull'intera piazza per l'inizio di novembre».

Il futuro

Chi fosse toccato dall'amore per la sua città deve sapere che ci sono ancora molte cose belle da sistemare con una spesa di oltre 13milioni di euro. Ad esempio gli affreschi della casa del Petrarca ad Arquà (proprietà del Comune). Si trovano nella sala delle Metamorfosi, di Cleopatra e delle Visioni. Servono 141mila euro. Anche il caffè Pedrocchi ha sempre bisogno di cure. Occorrono 236mila euro per l'intervento conservativo dello stabilimento firmato dallo Jappelli. Nella cifra sono ricompresi lo scalone, il vestibolo e le sale del piano Nobile. Il parco delle mura è un'opera da una decina di milioni. Il secondo stralcio comprende la sistemazione del Bastione Impossibile con il diserbo della vegetazione del versante ovest e il restauro quinte murarie alla golena San Massimo. Sono 2,3 milioni e finora la Fondazione Cariparo ha messo 193mila euro. Il pezzo grosso però è il Castello. Ripristinare l'ala est costa 3,9 milioni, mentre l'ala sud vale 5.4 milioni. Per l'obelisco del Portello invece possono bastare 8mila 500 euro. Oggi c'è solo il basamento.

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Il Gazzettino