GORIZIA - Arrestato a Gorizia un cittadino pakistano richiedente asilo per aver favorito l’immigrazione clandestina di quattro suoi connazionali. Le manette sono...
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Insospettiti, i militari hanno fatto un controllo e hanno scoperto che il conducente dell’auto risultava essere un pakistano munito di permesso di soggiorno per richiedenti asilo. Si tratta di H.A., 28 anni (nella foto), in Italia senza fissa dimora, mentre i 4 passeggeri erano sprovvisti di documenti, avendo con sé delle copie di atti con scritte in tedesco con le loro presunte generalità, e altri effetti personali che facevano presumere provenissero dall’Austria.
I cinque sono stati accompagnati in caserma, in corso Verdi, per accertamenti. A seguito di un attento esame, delle foto archiviate sui loro telefonini e delle copie dei documenti che avevano, è emerso chiaramente che i 4 provenivano dall’Austria e che erano clandestini in Italia. Ulteriori accertamenti sono stati eseguiti attraverso il Centro di cooperazione internazionale di Thorl Maglern, in Austria, a seguito dei quali è risultato che l’autovettura era appartenente a un cittadino austriaco di Vienna, ma non risultava rubata, e che i clandestini avevano lasciato nel primo pomeriggio di domenica il centro di accoglienza per clandestini di Traiskirchen, a una quarantina di chilometri a sud di Vienna.
Messi di fronte all’evidenza dei fatti, avvalendosi anche di un interprete, dato che parlavano solo urdu, i clandestini, che inizialmente avevano tentato di fornire indicazioni generiche ed elusive, secondo le raccomandazioni avute dal passeur, hanno confessato che effettivamente erano stati prelevati nel primo pomeriggio in prossimità del centro di accoglienza vicino a Vienna e, dopo aver viaggiato a bordo dell’Opel Astra per tutto il pomeriggio, erano giunti a Gorizia.
Dei 4, due avevano pagato, attraverso i familiari, ingenti somme a un organizzazione del loro Paese di origine per raggiungere l’Italia: erano partiti a marzo e avevano attraversato diversi Stati, transitando per la Serbia, l’Ungheria e poi l’Austria, dalla quale avevano contattato l’utenza trovata in possesso al passeur per concordare il loro prelievo per raggiungere l’Italia. Gli altri due, invece, che si erano conosciuti a Traiskirchen: avevano appreso la stessa domenica mattina che i connazionali “avevano il passaggio” per l’Italia e così avevano chiesto di unirsi a loro, concordando col passeur il pagamento di 250 euro ciascuno, di cui 200 euro dati subito e i rimanenti da consegnare, una volta giunti a destinazione.
Le dichiarazioni hanno trovato riscontro sia negli altri elementi raccolti che nei soldi in contanti in possesso del passeur che a quel è stato arrestato e portato nel carcere di Gorizia; sono stati sequestrati il telefonino, i soldi e l’auto; per i clandestini sono state avviate le pratiche per la definizione della loro posizione sul territorio nazionale. Nel pomeriggio di ieri, 18 luglio, si è tenuta l’udienza davanti al Gip del Tribunale di Gorizia che ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere del passeur. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino