«Siamo di una Ong umanitaria» Passeur traditi dalla sim card

«Siamo di una Ong umanitaria» Passeur traditi dalla sim card
GORIZIA - In manette due cittadini stranieri per aver favorito l’ingresso illegale in territorio italiano di una famiglia di cinque profughi provenienti...

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GORIZIA - In manette due cittadini stranieri per aver favorito l’ingresso illegale in territorio italiano di una famiglia di cinque profughi provenienti dall’Iraq; ad arrestarli, nei giorni scorsi, i militari dell'Arma dell’aliquota Radiomobile della Compagnia di Gorizia. Intorno alle 23, durante un controllo in città, i carabinieri hanno fermato un Opel Vectra grigia con targa slovena.


A bordo c'era una donna di nazionalità slovena di 40 anni, di Maribor, il suo compagno, A.S. le sue inziali, 35 anni, siriano, con regolare permesso di soggiorno in Slovenia, e, stipata sul sedile posteriore, una intera famiglia di iracheni, composta da padre, madre e tre figlioli tra i 3 e gli 8 anni, tutti clandestini.

L'auto e i suoi occupanti sono stati portati nella caserma di Corso Verdi dove i due passeur hanno detto di aver rintracciato i clandestini in territorio italiano e di averli fatti salire a bordo per aiutarli e accompagnarli al Cara di Gradisca d'Isonzo. Per rendere credibile la loro storia, hanno pure detto di appartenere a un’organizzazione umanitaria slovena che si occupava dei profughi del Medio Oriente.

La sim card
La versione non ha convinto gli investigatori dell’Arma che in una borsa della donna irachena hanno trovato uno scontrino relativo all’acquisto di una sim card, fatto alle 22.14 della sera stessa in una area di servizio di Postumia, in Slovenia, rinvenendo poi anche la confezione dell’acquisto e la stessa sim.

In fuga sulla rotta balcanica
Rintracciato, non senza difficoltà, un interprete, sono stati sentiti i due clandestini maggiorenni: hanno detto di essere scappati dall’Iraq circa 10 mesi fa, di aver percorso la rotta balcanica attraverso la Croazia e la Slovenia e di aver incontrato, proprio nell’area di servizio ove era stata acquistata la sim, la coppia slovena; è in quel momento che la famiglia aveva chiesto un passaggio per arrivare in Italia, per poi richiedere asilo.

In carcere

Al termine di tutte le verifiche del caso, l’uomo e la donna venivano tratti in arresto per il reato di  favoreggiamento dell’immigrazione illegale aggravato e portati rispettivamente in carcere a Gorizia e a Trieste; gli stranieri iracheni sono stati accolti in una struttura indicata dalla prefettura di Gorizia in attesa della definizione della loro posizione sul territorio nazionale. Ieri, lunedì 11 giugno, l’udienza davanti al Gip che ha convalidato gli arresti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino